venerdì 21 agosto 2009
Il campione giamaicano sbriciola a Berlino un altro record mondiale, il 19''30 che lui stesso aveva stabilito l'anno scorso alle Olimpiadi, ed entra nella leggenda. «Sono venuto a Berlino per fare questo, e l'ho fatto».
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Un compleanno da festeggiare con il record, Usain Bolt poteva fare diversamente? In fondo ha fatto "ciò per cui ero venuto a Berlino". Il rischio è quello di esaurire superlativi ed aggettivi, ieri sera l'Orgoglio della Giamaica è stato spaziale e ha abbassato da 19"30 a 19"19 il primato dei 200 stabilito l'anno scorso alle Olimpiadi di Pechino, quando tutto lo stadio gli aveva cantato in coro "happy birthday".Ieri non è successo, perchè molti dei tedeschi presenti  all'Olympiastadion erano troppo impegnati a seguire quasi in contemporanea la finale dell'alto donne con l'idolo locale Ariane Friedrich in lotta con la croata Blanka Vlasic (che poi ha vinto), ma per Bolt è stato ugualmente un bel modo di  festeggiare i 23 anni che compirà domani. Il primo regalo che si farà (lo ha già detto) sarà un altro Happy Meal al pollo fritto in un grande fast food di Tauzientstrasse, in pieno centro e quasi attaccato al mega-store dello sponsor tecnico suo personale e della nazionale giamaicana.Così a Berlino i fuochi artificiali li ha fatti Bolt, "perchè ora mi riesce tutto", anche se i manifesti affissi per strada pubblicizzano il fatto che i mondiali di 'fireworks' si svolgeranno nella metropoli tedesca ad inizio settembre. Ma Superman Usain è arrivato in anticipo, sicuramente anche con i tempi perchè uno così dà l'impressione di essere nato nel 1986 per sbaglio. È l'uomo del futuro arrivato adesso, discorso che con lui rischia di ripetersi ma è ciò che sta succedendo a forza di record che diventano leggenda.La cosa incredibile è che lo spilungone giamaicano ha ottenuto questo tempo fantastico, 19"19, pur correndo praticamente da solo, in una finale in cui come avversario ha avuto soltanto il cronometro, e che alla fine gli ha fruttato altri 160mila dollari. E meno male che dopo la gara ha fatto sapere che non se l'aspettava, perchè prima del via si sentiva un pò stanco...Il 'lampo', come da cognome, si è confermato il Jesse Owens del nuovo millennio schizzando subito via e poi infliggendo distacchi abissali agli avversari, basti pensare che il secondo classificato, la sorpresa da Panama Alonso Edward ha corso in 19"81. Bolt ha quindi fatto una sua corsa a parte, con un vento quasi nullo (-0,3 m/s) e mentre tagliava il traguardo si è preso anche il lusso di indicare il tabellone a bordo pista che segnalava la sua nuova impresa, compiuta correndo a 37,519 km/h di media, ovvero 10,42 metri al secondo. Per i 200 è cosa di un altro pianeta, anche se proprio oggi la Ministro dello Sport della Giamaica, Olivia Grange, si è sforzata di far credere che presto arriveranno altri super Bolt, che ora sono solo ragazzini ma presto cresceranno nel mito del campionissimo per poi superarne le gesta.Si vedrà se in Giamaica davvero tutto è possibile, non solo a Bolt, e se potrà quindi diventare il paese di balocchi per i velocisti. Intanto la nazione del reggae si è presa anche l'oro dei 400 ostacoli donne con Melanie Walker che ha corso in 52"42 ovvero il secondo miglior tempo di sempre.Quanto a Bolt, oltre a vincere si è come al solito divertito, trionfando dopo aver scherzato con il pubblico al punto da chiedere il silenzio mettendosi un dito sulla bocca, prima dello sparo dello starter e dopo che c'era stata una falsa partenza dell'altro giamaicano Mullings. Poi giù sui blocchi, c'è stato il via giusto e un lampo di luce accecante ha squarciato la notte dell'Olympiastadion: chi c'era se lo ricorderà per sempre.
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