sabato 11 marzo 2023
La struttura pubblica, che è imponente e ricca di marmi pregiati, risale a 2.000 anni fa. Su un frammento di marmo sono state trovate incise le lettere V e I. Ora è allo studio della soprintendenza
Un'immagine dei marmi ritrovati a Fano

Un'immagine dei marmi ritrovati a Fano - Ansa

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La Basilica di Vitruvio, architetto attivo nella seconda metà del I sec. a.C, citata nel suo trattato De Architectura, potrebbe essere stata finalmente trovata. Sono emersi a Fano (Pesaro Urbino), a seguito di lavori edili, i resti di un importante edificio con funzione pubblica di epoca romana, nell'area in cui, secondo alcuni, sarebbe localizzata la celebre basilica. I funzionari della soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ancona-Pesaro Urbino e il nucleo Carabinieri Tutela patrimonio culturale hanno eseguito delle rilevazioni con un drone sui resti di un importante edificio pubblico romano ricco di marmi pregiati e merso in occasione di alcuni lavori edili nel centro della cittadina marchigiana.

La soprintendenza su Fb spiega: «Si tratta di un complesso costituito da almeno 5 ambienti, i cui muri, conservati in alzato per circa 2 metri, hanno lo spessore di 5 piedi romani (1,50 metri) e sono rivestiti in malta di calce e lastre di marmo. Sono state parzialmente messe in luce anche le relative pavimentazioni, che sono in marmi d'importazione, di colore verde e rosato, probabilmente cipollino verde e pavonazzetto. Tutto il complesso, databile a circa 2.000 anni fa, è stato interessato almeno da due ulteriori fasi di vita in epoca medievale, di cui sono state ritrovate alcune tracce: strutture murarie, focolari, frammenti di ceramica invetriata». Fra i materiali recuperati, vi è anche un frammento di iscrizione su marmo che riporta su due righe le lettere V e I e conserva ancora tracce della ''rubricatura'', ovvero la colorazione in rosso dei solchi delle lettere incise. La cronologia e la funzione del complesso sono al momento in corso di studio e di definizione da parte della soprintendenza.



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