sabato 24 luglio 2021
Nel pomeriggio Luigi Samele ha vinto medaglia d'argento nella prova di sciabola maschile
Tokyo 2020, Dell'Aquila primo oro italiano nel Taekwondo

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Dell'Aquila oro nel Taekwondo

Vito Dell'Aquila ha vinto la medaglia d'oro nel Taekwondo 58 kg a Tokyo 2020. In finale ha battuto il tunisino Jendoubi per 16-12 con una rimonta concretizzatasi negli ultimi secondi di gara. È la prima medaglia d'oro dell'Italia alle Olimpiadi giapponesi.

L'atleta salentino ha battuto in finale il tunisino Jendoubi per 16 a 2. L'azzurro - che ha iniziato a combattere a otto anni per vincere la timidezza - ha mosso i primi passi nella palestra di Mesagne in Puglia dove si è formato anche Carlo Molfetta, salito sul gradino più alto del podio a Londra 2012.

È quindi campione olimpico: l’aquila ha artigliato il metallo pesante. Nomen omen. Dell’Aquila era un bambino timido che ha usato il taekwondo per aprirsi al mondo. L’arte marziale di origine coreana, dove gli interpreti calcano il tatami, indossando dobok, corazza, caschetto, guanti e piedini elettronici, aveva già regalato tre medaglie olimpiche agli azzurri, una a Pechino 2008 con Mauro Sarmiento (bronzo) e due a Londra 2012 con Carlo Molfetta (oro) e lo stesso Sarmiento (bronzo). Proprio il trionfo londinese di Molfetta ispirò l’allora dodicenne Dell’Aquila, cresciuto nella palestra diretta da Roberto Baglivo, la stessa dove si è formato Molfetta.

Erano nove anni che Vito aveva in testa di eguagliare il compaesano, c’è riuscito, per colpa del Covid, in un anno dispari, dopo essersi trasferito a Roma, dove vive e si allena dentro il centro di preparazione olimpica dell’Acqua Acetosa. Si era rivestito di bronzo ai Mondiali 2017 e agli Europei 2018, ieri ha compiuto il salto di qualità. «I miei genitori hanno investito sullo sport per farmi sbloccare e grazie al maestro e ai miei compagni ci sono riuscito.

A 8 anni non sapevo cosa significasse taekwondo, oggi è diventato il mio lavoro, poiché sono un carabiniere». Da grande vuole fare il giornalista, ma stuzzicato in zona mista dai cronisti italiani, Dell’Aquila non sa dare un titolo alla sua giornata, ma si considera «fiero di essere il primo italiano nato dopo il 1 gennaio 2000 capace di vincere un oro alle Olimpiadi. Molti altri mi eguaglieranno, ma io sarà sempre ricordato come il primo».

Vito aveva un chiodo fisso nella mente: vincere tutti gli incontri e arrivare a giocarsi la finalissima per poi conquistare la medaglia d’oro olimpica. Sono serviti quattro successi, ognuno in una battaglia divisa in tre round di due minuti. In finale all’inizio del terzo periodo era sotto 9-8, ma ha saputo recuperare e infliggere all’avversario i due calci decisivi. «Sappiamo cosa ha passato l’Italia l’anno scorso, perciò questo mio oro è dedicato a tutti i nostri connazionali, per quanto di difficile hanno sopportato».

Mario Nicoliello, Tokyo

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Gigi Samele argento nella sciabola

Gigi Samele cede solo nella finalissima per l’oro contro il tre volte campione olimpico Aron Szilagyi, in questo momento inarrivabile da nessuno nel mondo della scherma. Nella sciabola Gigi, che oggi compie 34 anni, ha conquistato un strepitoso argento.

Foggiano, in forza alle Fiamme Gialle, sposato con la sciabolatrice Olga Kharolan, oro olimpico a Pechino, torna sul podio dopo 9 anni, da quando a Londra conquistò l’oro nella prova a squadra.

Samele ha trovato le difficoltà maggiori nella parte alta del tabellone. Nel primo turno ha faticato non poco per aver ragione del cinese Yingming Xu superato per 15/12. Ha quindi eliminato l’iraniano Rahbari Mohammed con un facile 15/7. Ai quarti si è trovato in pedana l’azzurro Enrico Berrè, il foggiano è stato superlativo chiudendo sul 15/10. Il capolavoro Samele l’ha compiuto in semifinale quando contro il coreano Jungh Wwan Kim, sotto di 6 toccate a 12, con caparbietà è riuscito in una rimonta incredibile, chiudendo la sfida sul 15/12. Per Samele 9 stoccate che passeranno nella storia della sciabola.

Nella finale per l’oro non c’è stato nulla da fare, in poco meno di 12 minuti è crollato contro l’ungherese che ha sempre tenuto a bada l’azzurro. Tutti di Szilagyi i contrattacchi, che è stato capace di tenere lontano Samele per poi con veloci attacchi colpirlo. Il tabellino dice 15/7 per il campione olimpico uscente che ha messo a segno uno 0/3. Gigi si rilancia con una precisa stoccata per l1/3. Gara senza storia, si arriva all’1/7. Samele illude tutti quando mette a segno 4 stoccate arrivando sul 5/7.

La gara è segnata in negativo quando il rivale con 10 stoccate consecutive chiude sul 15/7. E’ festa grande per la prima medaglia ungherese nel clan magiaro, ma c’è tanta gioia anche nel club azzurro. Festa a Foggia, Samele, che durante la premiazione, presente il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha un fratello maggiore, la famiglia è molto conosciuta in città ed è allenato dal maestro Andrea Terenzio.
Pierfranco Redaelli, Tokyo

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