mercoledì 16 aprile 2025
Concepito in vitro in una clinica per la fertilità di Guadalajara, l’embrione è stato ottenuto controllando da New York la procedura totalmente digitalizzata per fecondare un ovocita
È nato il primo bebè “figlio” dell’Intelligenza artificiale
COMMENTA E CONDIVIDI

Conceivable Life Sciences, una società biotecnologica, ha comunicato che è nato il primo bambino concepito utilizzando il loro sistema di Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi) completamente automatizzato e controllato digitalmente. I dettagli sono disponibili in un articolo pubblicato su Reproductive Biomedicine Online (“A digitally controlled, remotely operated Icsi system: case report of the first live birth”). Conceivable combina intelligenza artificiale e robotica per automatizzare oltre 200 passaggi necessari per la creazione di embrioni per la fecondazione in vitro (Fiv). La loro workstation automatizza ciascuno dei 23 passaggi della procedura Icsi standard.

Questa tecnica prevede la fecondazione attraverso l’iniezione di un singolo spermatozoo al centro di un ovulo maturo. Tradizionalmente, le procedure Icsi sono eseguite manualmente da embriologi esperti che operano sistemi di micromanipolazione, il che può introdurre variabilità nel processo di fecondazione.

Oltre a standardizzare le procedure Icsi, Jacques Cohen di Conceivable, embriologo, ha osservato che le fasi dell’Icsi possono essere controllate utilizzando l’intelligenza artificiale o un operatore remoto. In questa ultima versione, gli scienziati hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per posizionare lo spermatozoo nella pipetta di iniezione e dirigere la microiniezione all’interno dell’ovulo. L’IA del sistema «seleziona autonomamente lo sperma e immobilizza con precisione la sua parte centrale con un laser pronto per l’iniezione», ha spiegato Gerardo Mendizabal-Ruiz, ingegnere capo dell’azienda.

La nascita riportata nello studio è avvenuta da una donna di 40 anni che era stata indirizzata per il trattamento con ovociti di donatrice presso Hope Ivf Mexico a Guadalajara, in Messico in seguito a un precedente tentativo di Fiv fallito che aveva prodotto solo un ovocita maturo e nessun embrione. Nel ciclo di studio, cinque ovociti sono stati destinati alla fecondazione con Icsi automatizzata e tre come controlli con Icsi manuale standard. Il sistema automatizzato è stato installato in loco, ma successivamente operatori remoti, presso la clinica di Guadalajara e a New York, hanno emesso comandi tramite un’interfaccia digitale per eseguire ciascuno dei 23 passaggi di microiniezione per ciascun ovulo, per un totale di 115 passaggi.

Quattro dei cinque ovociti iniettati nel sistema automatizzato hanno raggiunto una normale fecondazione, così come tutti e tre del gruppo di controllo manuale. Un embrione di alta qualità che ha raggiunto lo stadio di blastocisti in coltura era stato generato con il sistema automatizzato sotto controllo remoto da New York. Quando questa blastocisti è stata trasferita in un ciclo successivo, è stata avviata una gravidanza che è proseguita normalmente fino alla nascita di un bambino maschio sano. Il trattamento è stato fornito sotto la supervisione del comitato di revisione presso Hope Ivf, una clinica per la fertilità a Guadalajara, come parte di un’indagine pilota su vari processi di automazione nel laboratorio di fertilità.

A testimonianza dell’interesse per l’uso dell’IA nella procreazione artificiale, all’inizio di quest’anno, Conceivable ha raccolto 18 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Artis Ventures con la partecipazione di diversi nuovi investitori.
Oltre le questioni bioetiche sulla fecondazione in vitro, una nuova domanda interroga urgentemente l’algoretica: siamo sicuri di volere che il Dna della prossima generazione di umani venga scelto da un’intelligenza artificiale?

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI