giovedì 14 luglio 2022
Un progetto di assistenza domiciliare promosso da alcune associazioni sociali lombarde dimostra che oggi sono indispensabili formazione e supporto dei familiari di persone affette da demenze
Caregiver in casa, per l’Alzheimer è decisivo «Star-Ci»
COMMENTA E CONDIVIDI

Quando un familiare o un parente si ammala di Alzheimer, subito arriva una domanda: qual è il modo migliore per stargli accanto? Rispondere può essere molto difficile e spesso ci si ritrova disorientati e soli. Per questo, diversi enti lombardi si sono messi insieme e hanno ideato un progetto destinato a chi si occupa dell’accompagnamento domiciliare di una persona affetta da demenza.
A raccontarlo è Federica Colzani, presidente di Ascolom (Associazione della cooperazione lombarda) che da trent’anni si occupa della formazione di caregiver: «Il nostro progetto si chiama Star-Ci e ha l’obiettivo di fornire ai parenti e agli assistenti domiciliari alcuni strumenti utili per stare vicino al proprio caro, come una maggiore conoscenza della malattia e un metodo per comunicare. Lavoriamo in gruppi da 8-9 persone, c’è una condivisione delle esperienze che permette a tutti di sentirsi meno soli». Coinvolte nel progetto Ascolom, Varese Alzheimer Onlus, l’associazione di orientamento familiare Oeffe, la cooperativa sociale Sociosfera e un’équipe di neurologi e psicologi, coordinati da Luigi Manfredi.
Il metodo per formare i caregiver è innovativo, racconta Federica: «Si chiama Star-C (da cui prende nome il progetto, ndr) ed è stato inventato da Linda Teri, docente all’Università di Seattle e infermiera che ha supervisionato anche il nostro percorso. Il suo metodo era già stato utilizzato in 30 Paesi, ma mai in Italia». Alla fine del corso di formazione, Ascolom e le altre associazioni hanno distribuito ai partecipanti un questionario. Lo studio dei dati raccolti è ancora all’inizio, ma promette bene: «Le risposte ci dicono che il corso è stato utile per evitare un peggioramento della vita dei caregiver, di solito invece molto frequente. I familiari che stanno accanto a una persona con demenza sono molto esposti al rischio di burnout e depressione».
Il progetto si è sviluppato tra dicembre 2020 e febbraio 2022, cofinanziato dal Fondo di Beneficenza di Intesa San Paolo, e ha coinvolto più di 600 famiglie sui territori di Milano, Varese, Monza-Brianza e Cremona. Un cammino che, si augura Colzani, continuerà anche nei prossimi anni. Per lei «Star-Ci» è anche un modo di restituire un’esperienza molto personale: «Mia mamma era Clementina Barili, una delle fondatrici di Ascolom, nominata per il suo impegno anche cavaliere della Repubblica. Nei suoi ultimi anni si è ammalata di Alzheimer. Come dicono i neurologi, un modo per affrontare le malattie che ci colpiscono in famiglia è renderle un’occasione per aiutare gli altri». Info: www.ascolom.com.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: