Una Messa per (e con) i malati di Alzheimer

A Valdagno, nel territorio della diocesi berica, l'Eucaristia presieduta dal vescovo Brugnotto in Duomo con le persone malate, i familiari e i caregiver. In un clima di straordinaria partecipazione
September 19, 2025
Una Messa per (e con) i malati di Alzheimer
www.youtube.com/live/l3-lvdNZu-8?si=SoDIbfWPqxtrOAc3 | Un fermo immagine dal video della Messa nel Duomo di Valdagno
Domenica 7 settembre si è svolta a Valdagno in diocesi e provincia di Vicenza, l’Alzheimer Fest, in vista della Giornata mondiale del 21. È stata un’occasione di incontro, in un ambiente accogliente e amico, tra chi è interessato alla malattia di Alzheimer e alle altre demenze: malati, familiari, operatori della cura di ogni livello, ricercatori e studiosi, responsabili dei servizi sanitari e dell’assistenza, rappresentanti delle istituzioni. Il termine “Fest” esprime il significato più vero dell’evento, perché i diversi argomenti non sono presentati in termini formali, come correttamente avviene in ambienti scientifici e clinici, ma in modo aperto, senza barriere, lieve, nel quale ogni partecipante è curioso di conoscere le esperienze e i pareri degli altri, per farne patrimonio di vita.
Un aspetto significativo dell’evento di Valdagno è stata la Messa di apertura dell’Alzheimer Fest celebrata dal vescovo di Vicenza monsignor Giuliano Brugnotto in un Duomo straripante di ammalati, familiari e operatori dell’assistenza. L’atmosfera è stata particolarmente intensa in ogni momento, con una larga partecipazione ai canti e alle preghiere, in un’apparente babele di toni e di parole, ma caratterizzata da una forte unità spirituale. Di particolare intensità il momento della Comunione, quando il vescovo si è mosso tra le carrozzine con dolcezza e non senza difficoltà. Ho notato che aveva sminuzzato le particole, per permetterne una più facile deglutizione da parte dei malati. Gli organizzatori dell’Alzheimer Fest hanno ribadito il ruolo della Messa, da una parte evento religioso apprezzato da molti, dall’altra evento civile, con un messaggio preciso: la comunità accoglie con tenerezza, disponibilità e apertura i suoi cittadini meno fortunati, facendoli sentire (e questo vale in particolare per i familiari) protetti e valorizzati. La comunità ecclesiale, assieme a quella civile, ha implicitamente riconosciuto che “l’Alzheimer non cancella la vita”, e che la malattia riduce le funzioni di memoria e cognitive ma non il linguaggio del cuore.
Questo è in grado di esprimere le tonalità degli affetti, delle carezze, degli sguardi d’amore, della preghiera, che ricorda tempi lontani, facendo percepire nel profondo all’ammalato di essere affidato alle mani sicure del Signore. La letteratura scientifica afferma che la persona colpita da una demenza può « feeling without memory», cioè percepire – anche se priva di memoria – gli atteggiamenti di affetto, di amore, ma anche, in alcune situazioni dolorose, l’aggressività, la mancanza di rispetto, talvolta la violenza. In questa prospettiva la persona ammalata deve essere rispettata, perché in grado di percepire la dolcezza degli affetti ma anche di essere colpita da atmosfere di disinteresse. Sul piano ecclesiale l’esperienza di Valdagno, come quelle precedenti, ad esempio, di Bolzano e di Macerata che hanno visto coinvolti altri vescovi, insegna quanto sia importante che la Chiesa assuma specifica consapevolezza di come sia invisibile e poco conosciuta la condizione dei malati di Alzheimer, dei loro familiari e dei caregiver.
Per motivi che sono qualche volta di stigma, o per mancanza di adeguate conoscenze, sono spesso lasciati soli e senza accesso ai servizi. In questo mese dedicato all’Alzheimer la solitudine dei malati e di chi li assiste grida aiuto e chiede di essere ascoltata anche dalla comunità ecclesiale.
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