Riabilitazione, un robot alla portata di tutti

Rendere accessibili a tutti i pazienti che ne hanno bisogno i sistemi ad alta tecnologia: ecco come lo sta rendendo possibile la Fondazione Don Gnocchi
May 26, 2025
Riabilitazione, un robot alla portata di tutti
Maria Cristina Messa
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha identificato nel documento Rehabilitation 2030: A Call for Action l’accesso alle cure riabilitative come una delle priorità globali. La situazione del nostro Paese conferma questa valutazione con un alto fabbisogno di trattamenti riabilitativi: sono circa 27 milioni gli italiani, pari al 44,9% della popolazione, che per varie condizioni patologiche ne hanno bisogno. Si tratta di una necessità ancora più urgente se si considera la disparità nell'accesso ai servizi sanitari che si registra tra le diverse regioni del nostro Paese, dove – secondo Istat –, ci sono aree in cui i cittadini hanno un'aspettativa di vita inferiore di circa tre anni rispetto ad altre aree maggiormente dotate di servizi ai cittadini. Infatti queste differenze sono attribuibili anche a una minore disponibilità di strutture sanitarie avanzate. In questo contesto, la Fondazione Don Gnocchi rinnova il suo impegno per garantire cure riabilitative avanzate a tutte le persone, in ogni parte d’Italia. Un impegno concreto che si traduce in investimenti, progetti di ricerca e strutture d’eccellenza, come il nuovo Centro di Eccellenza per la Riabilitazione robotica (CoE-Rehab) inaugurato a Salerno.
Il Centro rappresenta una tappa importante di un percorso più ampio di innovazione e inclusione, che punta a rafforzare la sanità territoriale e a valorizzare le potenzialità di ogni area del Paese. Dedicato alla riabilitazione robotica e allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia, il CoERehab è parte del progetto “Fit For Medical Robotics”, promosso dal Governo e sostenuto dal Piano nazionale complementare (Pnc) al Pnrr, con il 40% dei fondi complessivi destinati proprio alle regioni del sud. Il Centro è dotato di una palestra per la riabilitazione con robot e altre tecnologie avanzate, dispositivi innovativi per la teleriabilitazione e un Laboratorio di Analisi del Movimento e Neurofisiologia. Tra le tecnologie più interessanti c’è Uan.go, un esoscheletro per la riabilitazione degli arti inferiori nei pazienti paraplegici o che devono recuperare la deambulazione a seguito di ictus. Questo esoscheletro permette al paziente di alzarsi in piedi e camminare grazie alla presenza di quattro motori, che fanno muovere le articolazioni di anca e ginocchio di ciascun arto. Il Centro è anche sede di innovativi progetti di ricerca volti a sviluppare e testare protocolli riabilitativi basati sull’uso di robot, sia già disponibili sia in fase di sviluppo, al fine di validarne l’efficacia e la sostenibilità economica.
Il Centro della Fondazione a Salerno nel quale sono adottate tecnologie robotiche
Il Centro della Fondazione a Salerno nel quale sono adottate tecnologie robotiche
Tra i principali progetti clinici in corso vi è StrokeFit4, studio che coinvolgerà circa 600 pazienti con esiti di ictus, reclutati in 13 centri clinici. Inoltre si punterà, sempre per questa patologia, a facilitare e ampliare l’accesso alle cure, grazie alla telemedicina e a soluzioni tecnologiche di riabilitazione domici-liare: medici e fisioterapisti del Centro potranno utilizzare e sviluppare dispositivi innovativi per la teleriabilitazione, all’interno del progetto di sperimentazione clinica Stroke-Fit4@Home, che coinvolgerà 160 pazienti colpiti da ictus, reclutati in 14 centri. Investire in tecnologia può costituire un valido strumento per il miglioramento della qualità della vita nel Sud Italia: la ricerca in riabilitazione non solo sviluppa nuovi strumenti che consentono di mantenere il nostro sistema sanitario “universalistico” ma raggiunge anche facilmente persone che non si trovano in grandi centri urbani o aree economicamente sviluppate. Questo tipo di investimento ha impatti positivi su un numero crescente di persone, dato il progressivo invecchiamento della popolazione, e promuove un uso più moderno ed efficace delle risorse sanitarie. La riabilitazione avanzata e tecnologicamente supportata non solo migliora la qualità della vita dei pazienti ma rappresenta anche un'opportunità per la riduzione di gap territoriali (fra le missioni più importanti del Pnrr), rendendo accessibili cure di alta qualità a un numero sempre maggiore di persone.
*Direttore scientifico Fondazione don Gnocchi Professoressa di Diagnostica per immagini e Radioterapia Università Milano-Bicocca

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