«Mi fa bene incontrare laici appassionati come nel Movimento per la Vita»

Una conoscenza postuma con la figura e il messaggio di Carlo Casini e i suoi frutti: un sacerdote salesiano racconta quale disegno ha “scoperto” grazie alle proposte del MpV
September 15, 2025
«Mi fa bene incontrare laici appassionati come nel Movimento per la Vita»
Il Movimento per la Vita in piazza San Pietro per il suo Giubileo, il 9 marzo 2025
Da oltre quattro anni ogni 23 del mese molte persone si ritrovano online per un appuntamento di preghiera alla luce della testimonianza di Carlo Casini, nato al Cielo il 23 marzo 2020. La preghiera è quella mariana per eccellenza: il Rosario. Per ogni mistero vengono meditati i “pensieri di Carlo”. Si tratta di un appuntamento che ogni mese si consolida, arricchendo spiritualmente i sempre più numerosi partecipanti. Lo scorso 23 agosto la preghiera è stata introdotta e guidata da don Paolo Pontoni. Condividiamo con i lettori della newsletter la sua introduzione al Rosario.

Sono don Paolo, salesiano sacerdote, e nei miei quasi sessant’anni di vita continuo a sperimentare che il Signore ha un’incredibile capacità di sorprendermi. Ci sono momenti in cui un incontro, una lettura o una persona aprono orizzonti inaspettati e tengono acceso il cuore per ciò che conta davvero.
È proprio quello che è successo il 26 agosto di due anni fa. Su invito di un’amica psicoterapeuta, ho partecipato a Monteortone, in provincia di Padova, a uno dei momenti del Corso di alta formazione del Movimento per la Vita. Lì ho avuto la gioia di scoprire più da vicino la storia e la testimonianza di Carlo Casini. Fino ad allora, per me la realtà del Movimento per la Vita si riduceva alla lettura – quando riuscivo – del Messaggio per la Giornata nazionale della Vita, che puntualmente ci veniva donato dai vescovi italiani per la prima domenica di febbraio. Quell'incontro ha lasciato in me un segno profondo: avevo l’impressione di aver incontrato delle persone belle, accese e appassionate per la vita.
A me che sono prete e consacrato salesiano, vedere dei laici così fa proprio bene.
Da allora ho cercato di seguire con interesse gli articoli su Avvenire che raccontavano di Carlo Casini, e due in particolare mi sono rimasti impressi nella mente. Il primo, intitolato “La malattia, la fede, l’esempio di vita: Carlo Casini, un uomo luminoso”, sottolineava la sua statura umana, morale e spirituale. Il secondo articolo metteva in evidenza la sua «capacità di accendere l’intelligenza e la passione di chi lo ascoltava». Per quello che ho avuto modo di vedere e conoscere finora, non mi sorprenderei se prima o poi prendesse avvio la causa per il riconoscimento delle sue virtù eroiche e della sua santità di vita. Preghiamo per questo. Tutto questo è un dono per me, di cui sono grato al buon Dio.
Talvolta rischiamo di vivere tante situazioni come parentesi nella nostra vita, altre volte pensiamo siano dovute al caso o a una pura coincidenza e non diamo loro il giusto peso. Ma possiamo anche avere uno sguardo diverso e ritenere che ciò che avviene è frutto di una Provvidenza che ci guida con amore e libertà.
Credo pertanto che ogni incontro, ogni parola, ogni esperienza sia un tassello di un disegno più grande, un segno tangibile dell'amore di Dio che ci accompagna e ci chiede di vivere affidati a Lui. Vivere nella fede significa proprio questo: non perdere la speranza, ma riconoscere nella tessitura della nostra vita le trame invisibili che la mano di Dio sta intrecciando. È una chiamata a fidarsi, a lasciarsi sorprendere e a tenere il cuore aperto per accogliere i doni che ogni giorno ci vengono offerti, perché è proprio affidandoci che diventiamo a nostra volta donne e uomini – come Carlo Casini – capaci di accendere e di tenere acceso il cuore di coloro che incontriamo.
Confidiamo con affetto filiale in Maria, di cui abbiamo celebrato la solennità dell’Assunzione e la memoria della sua incoronazione come Regina del Paradiso, e a Lei affidiamo le persone e le situazioni che ci stanno a cuore.
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