«L'Onu metta al bando la maternità surrogata»

La richiesta del governo italiano. A Palazzo di Vetro la presentazione del rapporto sulla Gpa: pratica legata a sfruttamento e violenza contro donne e bambini
October 11, 2025
«L'Onu metta al bando la maternità surrogata»
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite
La Gestazione per altri (Gpa) deve essere messa al bando in tutto il mondo, perché si tratta di una pratica «intrinsecamente legata a sfruttamento e violenza contro donne e bambini»; su queste basi l'Italia chiede all'Onu l'abolizione universale della maternità surrogata, su modello della legge approvata nell'ottobre 2024 dal nostro Parlamento. È una "tre giorni" intensa, quella che ha impegnato a New York la delegazione italiana guidata dalla ministra Eugenia Roccella: l'occasione è stata la sessione dell'Assemblea generale di Palazzo di Vetro dedicata ieri nella tarda serata italiana alla presentazione del rapporto della Relatrice speciale dell'Onu sulla violenza contro le donne e le ragazze, Reem Alsalem. Il report ha fatto il punto sulla pratica della Gpa in tutto il mondo: un business globale che raggiungerà il valore di 100 miliardi entro il 2033 (nel 2023 ne valeva 15) e che si basa sulla diseguaglianza economica e spesso razziale tra committenti e madri surrogate. Alsalem ieri sera ha dunque illustrato le conclusioni del suo rapporto, elaborato dopo un processo di ascolto di un’ottantina di esperti e di oltre 120 realtà coinvolte tra agenzie di surrogazione, associazioni di genitori intenzionali, donne che hanno portato avanti gravidanze conto terzi... 
La conclusione è che la Gpa rafforza le differenze sociali, disturba dal punto di vista emotivo e dello sviluppo il neonato, allontanato subito dopo la nascita da chi l'ha partorito, riduce le madri surrogate a "incubatrici umane" e le priva per nove mesi della libertà di scelta ad esempio in caso di gravidanza multipla o di malformazioni del feto.
Il report, che è stato trasmesso all'Assemblea dal Segretario generale dell'Onu, e non è oggetto di votazione ma solo di discussione, costituisce una "cornice" che può orientare e guidare le scelte dei Paesi membri. Le indicazioni che arrivano dal rapporto è di sradicare tutte le forme di Gpa, comprese quelle cosiddette "altruistiche", mediante legislazioni nazionali che la mettano al bando. La Missione italiana all'Onu ha organizzato una serie di eventi collaterali all'Assemblea generale, tra cui un confronto a più voci, mercoledì, e un punto stampa con la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, giovedì. "La dignità non è solo un diritto personale, ma un valore universale, non negoziabile, che appartiene a ogni essere umano», ha detto Eugenia Roccella, che ha ricordato come in Italia dal 2004 la legge vieta esplicitamente la Gpa. Un divieto esteso l'anno scorso anche ai cittadini italiani che ricorrono alla surrogazione all'estero, introducendo così la fattispecie di reato universale. «Non esiste una surrogazione altruistica - ha aggiunto la ministra -: ogni forma implica la riduzione del corpo femminile a incubatrice».
All'appuntamento di questi giorni hanno partecipato anche rappresentanti di diverse organizzazioni; tra loro, la Dichiarazione di Casablanca, un network internazionale formato da 150 esperti e associazioni di tutto il mondo, che ha presentato il sostegno al report della Relatrice speciale dell'Onu e l'adesione alla richiesta di bando globale della Gpa da parte di 215 ong di 40 Paesi, tra cui l'Italia. Sull'appuntamento americano si registrano le obiezioni dell'associazione Luca Coscioni, secondo cui il report di Reem Alsalem è un testo «fazioso e ideologico», che denota «l'assenza di pluralismo e di imparzialità». L'associazione, come è noto, sostiene e promuove un modello di Gpa "solidale" e ha chiesto il ritiro del documento presentato ieri a Palazzo di vetro. Quello che è certo è che i report dei Rappresentanti speciali dell'Onu non creano obblighi legali, ma, come conferma  la stessa associazione Coscioni, ha un valore di indirizzo politico e interpretativo. E questo, per molte altre organizzazioni che si battono in tutto il mondo per la dignità delle donne e dei bambini, è più che positivo.  

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