Due mesi per un accordo sulla legge. Basteranno?

Deciso l’approdo nell’aula del Senato di un testo concordato tra i partiti (che ancora non c’è) per il 15 luglio. Continua il pressing delle Regioni: al via l’iter di una norma anche in Sardegna
May 14, 2025
Due mesi per un accordo sulla legge. Basteranno?
Due mesi per un accordo. Difficile, non impossibile. Il voto col quale l’aula del Senato ha deciso ieri l’avvio del confronto sul suicidio assistito dal 15 luglio fa partire il count down per le due Commissioni (Giustizia, Affari sociali e Sanità) che si stanno occupando del provvedimento più volte sollecitato dalla Corte costituzionale e incalzato anche dall’attivismo di alcune Regioni. Dopo una novantina di audizioni, il deposito di cinque disegni di legge (due del Pd a prima firma Bazoli e Parrini, uno a testa di M5s con Elisa Pirro, Avs con De Cristofaro e FI con Paroli), il comitato ristretto per arrivare a un testo unico verrà convocato la prossima settimana. L’annuncio del presidente della Commissione Affari sociali Francesco Zaffini (FdI) fa pensare a un’accelerazione dei lavori affidati ai due relatori, uno per commissione: il forzista Pierantonio Zanettin (Giustizia) e Ignazio Zullo (FdI, Affari sociali). Il testo cui pensa Zanettin «tiene conto sia dei richiami della Corte costituzionale, sia delle varie proposte avanzate sul tema. Probabilmente scontenterà chi ha le posizioni più estreme, da una parte e dall’altra, ma sarà un punto di partenza per un confronto aperto. Non sarà certo un testo blindato» e al voto si «dovrebbe lasciare la libertà di coscienza». «L’obiettivo – chiarisce Zullo – è affermare con forza il valore della vita come bene indisponibile, integrando al contempo i criteri della Consulta in merito all’esimente della punibilità ma riferiti a persone inserite in un percorso di cure palliative».
Il pressing delle Regioni intanto più insistente. Malgrado l’impugnazione della legge toscana sul suicidio assistito da parte del Governo davanti alla Corte costituzionale, ieri la Sardegna ha avviato l’iter per una sua legge, sostenuta dalla maggioranza di centrosinistra, mentre l’attesa sentenza del Tar dell’Emilia Romagna sulla sospensiva della delibera regionale sul percorso per la morte assistita è stata rimandata a causa della morte per cause naturali del paziente che aveva chiesto di potersi suicidare.

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