martedì 20 dicembre 2022
La genesi di dieci dei più famosi brani natalizi raccontata dalle voci degli stessi autori
Così sono nate le dieci più famose canzoni di Natale
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La genesi di dieci delle più famose canzoni di Natale raccontata attraverso la voce degli autori dei brani: si trova in «Last Christmas (e le altre) - Le storie delle più famose canzoni di Natale», il libro scritto da Enzo Romeo con la presentazione di Albano Carrisi e la prefazione di Juri Camisasca (Àncora editrice, anno 2022, 160 pagine, 17 euro).

Trecento anni di composizioni, da Joy to the World di Isaac Watts, passando per Jingle Bells di James Pierpont, Adeste Fideles di John Wade per finire con Last Christmas di George Michael. Al termine di ogni capitolo si trova il testo originale con la traduzione italiana, e un codice QR che rimanda al link per l’ascolto della canzone.

«Se noi fossimo stati il Natale del mondo, il mondo si sarebbe salvato attraverso di noi», scrive Antoine de Saint-Exupéry per spiegare il sacrificio di chi durante la seconda guerra mondiale combatteva da volontario contro il nazismo. «Nel leggere questo libro il Natale e la sua musica sono emersi dalla mia infanzia», afferma Albano Carrisi nella presentazione.

È «un libro sorprendentemente attuale, al termine del quale ci si sente culturalmente arricchiti e spiritualmente edificati», aggiunge Juri Camisasca in prefazione. Il Natale è per tutti e di tutti. Tra gli autori c’è un santo come Alfonso Maria de’ Liguori e un artista “ateo” come John Lennon. I testi nascondono spesso storie di sofferenza: White Christmas fu composta da un profugo ebreo scampato in Bielorussia ai pogrom zaristi e uscì quasi in contemporanea all’attacco giapponese di Pearl Harbour; il sacerdote che scrisse Stille Nacht lo fece in un poverissimo paesino dell’Austria piagato da guerre, freddo e carestie, proprio come avviene oggi ai confini orientali d’Europa. Nel dicembre del 1969, con il conflitto in Vietnam che mieteva vittime, Lennon e Yoko Ono fecero tappezzare le città di mezzo mondo di cartelloni con la scritta «LA GUERRA È FINITA! Se lo vuoi - Buon Natale». L’anno dopo Lennon scrisse Marry Xmas-The war is over.

Le canzoni di Natale ci piacciono così tanto proprio perché ci fanno credere per un attimo che il mondo può essere migliore, che la vita è splendida anche se nasci in una stalla. Che possiamo sentirci fratelli e sorelle, che il Caino che abbiamo dentro può essere reso docile, che l’amore è più forte dell’odio. Ma attenzione: il Natale non è un sacco di zucchero per addolcire la nostra quotidianità; è la lente con cui guardare in maniera diversa il mondo, facendo prevalere la solidarietà e la fratellanza. Il titolo del libro è preso a prestito dal motivo musicale di George Michael prodotto e diventato molto famoso negli anni Ottanta. Un brano in apparenza banale, che parla di uno dei tanti amori usa-e-getta a cui siamo abituati oggi.

Eppure, anche in questa canzone scatta la magia del Natale, che fa trasparire il desiderio nascosto di bene e di buono che c’è in ognuno di noi. «Mi tengo a distanza ma continui ad attrarmi», dice uno dei versi. Che termina con queste parole: «Il prossimo anno darò il mio cuore a qualcuno speciale». George Michael è morto il 25 dicembre 2016. Una vita tormentata conclusasi proprio il giorno di Natale. Ma forse era solo l’inizio della vita vera, finalmente pacificata e che mai ha termine.




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