“Roast in peace” e i format comici che non fanno più ridere
Con i programmi comici non si ride più. A ribadirlo si rischio di diventare noiosi, oltre che apparire snob, ma è la realtà.
Con i programmi comici non si ride più. A ribadirlo si rischio di diventare noiosi, oltre che apparire snob, ma è la realtà. Prova ne siano gli ultimi due tentativi apparsi in questi giorni in tv: R.I.P. - Roast in peace, sei episodi sulla piattaforma di Prime Video, e Sinceramente Persia – One Milf Show, il giovedì in prima serata su Nove e in streaming su Discovery+. A parte che ormai non c’è programma televisivo, comico o meno, che non ricorra all’inglese per confezionare il titolo, va detto che nel primo caso la scelta serve per creare un gioco di parole in quanto l’acronimo «R.I.P.» significa «Riposi in pace», mentre qui diventa «Roast in peace», che tradotto alla lettera vuol dire «Arrostire in tutta tranquillità».
La cosa si spiega perché il programma, a parte derivare da un format statunitense, prevede sei comici che si sfidano ad «arrostire», cioè a prendere in giro, quattro personaggi pubblici presunti morti. Di fatto i sei comici (Stefano Rapone, Edoardo Ferrario, Beatrice Arnera, Eleazaro Rossi, Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, guidati da Michela Giraud in gramaglie) si alternano in una sorta di commemorazione funebre, che anziché tessere l’elogio del defunto, ne esalta con presunta ironia e cattiveria i difetti riscontrati in vita. Solo alla fine il defunto, redivivo per l’occasione, può replicare e vendicarsi.
Vittime per la circostanza Selvaggia Lucarelli, Elettra Lamborghini, Roberto Saviano e Francesco Totti. Tutti per vari motivi molto presenti in tv, ma soprattutto per la Lamborghini si registra negli ultimi tempi un inspiegabile boom di ospitate. Su di loro i comici si sono sbizzarriti fino a certo punto. Lo hanno fatto in particolare sulle due donne, non senza ricorrere a banalità e anche volgarità.
Accondiscendenti invece sono stati con i due uomini. Tra l’altro c’è chiedersi se Saviano, che pure ha dimostrato un certa verve comica nella replica da redivivo, avesse proprio bisogno di partecipare a uno show come questo dove l’ironia intelligente è merce rara (presente in parte in qualcuno, del tutto assente in altri). Non c’è da stare allegri (è proprio il caso di dirlo) nemmeno di fronte a Sinceramente Persia – One MILF Show, che guarda caso ricorre a un altro acronimo, «MILF», che tradotto in termini meno espliciti significa «donna matura sessualmente appetibile». Anche in questo caso la protagonista, Valentina Persia, alla conduzione per la prima volta di un proprio show, vorrebbe essere autoironica su temi che riguardano il sesso, il rapporto con il proprio corpo, l’universo femminile, il passare degli anni.
Spesso però, soprattutto nei monologhi, mostra scarsa raffinatezza, a conferma che ormai il comico in tv deve per forza ricorrere ai doppi sensi e in particolare alle parolacce. Un po’ come i bambini che quando le dicono, ridono perché pensano di aver fatto qualcosa di trasgressivo.
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