Da Nord a Sud, le bellezze nascoste della penisola

June 25, 2025
Quasi 600 metri di lunghezza, 80 d’altezza, oltre mille passi nel vuoto: sono i numeri del ponte tibetano a campata unica più lungo del mondo, un’opera ingegneristica straordinaria che collega a Castelsaraceno, in Basilicata, il Parco Nazionale del Pollino a quello dell’Appennino Lucano. Lo si deve all’intuizione del sindaco Rocco Rosano, che così ha ridato vita a un paese di un migliaio di abitanti destinato all’estinzione. Ce lo racconta Emilio Casalini in una delle ultime puntate del suo Generazione bellezza, il programma di Rai Cultura di cui oltre che conduttore è autore con Cristina Erbetta, Simone Giorgi e Laura Nesi, in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai 3. Per la quinta volta Casalini ha percorso l’Italia in lungo e in largo alla ricerca di storie, di luoghi, di comunità e persone che hanno investito nella bellezza naturale e non solo, inventandosi qualcosa di geniale per continuare a vivere e innovarsi in sintonia con l’ambiente. Ecco allora che da Castelsaraceno si può risalire a Rasiglia, piccolo borgo tra i boschi dell’Umbria dove i cittadini, alla faccia dello spopolamento e persino del terremoto, hanno creato una sorta di teatro dell’acqua ristrutturando case, vicoli e soprattutto i piccoli corsi acquiferi che da secoli attraversano e caratterizzano il paese in provincia di Perugia e che oggi richiamano migliaia di turisti. Riscendendo a Sud si può attraversare lo Stretto e arrivare a Ferla, in Sicilia, un comune a rifiuti zero, che ricicla la propria spazzatura in modo creativo, diventando un modello di rinascita fondato sul rispetto dell’ambiente e delle persone che ci vivono. Insomma, tante idee, anche diverse tra loro, sulle quali si sviluppa un’economia locale sostenibile, creando posti di lavoro soprattutto per i giovani. È così che Generazione bellezza, a volte anche in modo poetico, racconta in meno di mezz’ora la storia di chi ha ancora voglia di sognare e di cambiare il mondo, oppure, in certi casi, di non cambiarlo affatto per mantenere vive tradizioni identitarie. Tanti piccoli paesi dove però vive ancora un quarto della popolazione italiana e che hanno scelto strade diverse per combattere un destino che sembrava condannarli a sparire. Territori che non mollano e creano le condizioni per costruire nuovi scenari, capaci di soddisfare non solo le esigenze economiche, ma anche aspirazioni e passioni. Esempi che possono essere condivisi e replicati da ognuno in ogni parte d’Italia. E stasera Casalini ce ne offre un altro piuttosto particolare facendo tappa a Cagliari, in Sardegna, per raccontare di un uomo che ha messo in piedi un progetto un po’ visionario per aiutare i bambini senza famiglia. Un progetto che diventa ogni giorno più grande, con la gestione di case d’accoglienza, ristoranti, una gigantesca riserva naturale e un quartiere rigenerato. © riproduzione riservata

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