Quadratini
Quattro anni fa, in piena epoca Covid, don Eugenio Nembrini, vulcanico prete bergamasco, ha cominciato a celebrare la messa online da casa sua per alcuni amici malati che non potevano muoversi, e a dialogare con loro dallo schermo di un pc. Durante il videocollegamento ognuno compariva sul monitor come un “quadratino” e condivideva con gli altri un po’ della sua vita. Oggi è nata un’associazione che si chiama Quadratini & Carità, singolare compagnia di persone (più di tremila gli iscritti) che testimoniano che la resurrezione non è solo un evento di duemila anni fa, ma l’esperienza quotidiana di amici che riconoscono un significato alla sofferenza e alla morte. Fino ad abbracciarle, perché vedono la vittoria di Cristo dentro qualsiasi circostanza. Vedono Dio all’opera che ci raggiunge attraverso volti umani. È così che anche la morte - l’evento più esorcizzato della nostra epoca - non fa più paura perché viene vissuta come il compimento dell’esistenza e la porta d’ingresso alla casa dell’amore senza fine. Non vi sembra qualcosa dell’altro mondo in questo mondo, scoprire che si può vivere così? Due fratelli, poco prima della morte della loro mamma, alla fine della messa hanno confidato ai quadratini: «La mamma ci ha fatto un regalo, ci ha testimoniato che si può vivere senza mamma, ma non senza Gesù».
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