Dolore rigenerante

July 29, 2025
Ci sono gesti d’amore che lasciano segni indelebili nel cuore di chi li riceve come di chi li fa. Testimoniano il desiderio di bene che abita nel cuore delle persone e fanno respirare aria buona a tutti noi, schiacciati come siamo dall’indifferenza e dal cinismo. E quando questi gesti nascono da una condizione di fragilità, il loro valore si moltiplica. Come quello compiuto da Guido che a 85 anni ha perso Roberto, il figlio segnato dalla sindrome di Down del quale si prendeva cura dalla nascita e che è morto tra le sue braccia all’età di 56 anni. È stato l’epilogo di una storia lunga d’amore, consumata nel silenzio e in una dedizione totale dalla quale è sgorgata un’altra forma di dedizione: Guido ha deciso di donare i risparmi accumulati dal figlio alla Società di San Vincenzo De Paoli per consentire la costruzione di un pozzo a Gashaki, in Ruanda, in un territorio dove ancora si muore per mancanza di acqua pulita. «Sapere di avere dato la possibilità di campare a tante persone è stato come dare compimento al sacrificio di mio figlio - racconta l’anziano genitore -. Questa donazione mi ha dato pace, penso di avere fatto la cosa giusta». Vicino al pozzo, una targa rende omaggio e fa memoria del figlio Roberto, testimonianza di un dolore divenuto generatore di carità. © riproduzione riservata

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