I consigli dell’Inps per i malati oncologici
I n coincidenza con la XX Giornata nazionale del Malato Oncologico (celebrata la terza domenica di maggio), l’Inps dedica una particolare attenzione ai cittadini colpiti da patologie oncologiche. Nell’ambito delle sue competenze, l’Istituto di previdenza ha concentrato in un piccolo vademecum le principali misure di tutela assistenziale, sociale ed economica a beneficio dei malati oncologici. L’iniziativa dell’Inps, pur rivolta maggiormente alle categorie lavorative, è di aiuto e di orientamento anche per il clero e i religiosi in generale nei momenti di difficoltà. Nel caso, i docenti di religione e i cappellani delle strutture sanitarie dispongono, a domanda, della pensione di inabilità per i pubblici dipendenti. Spetta, previo esame della competente commissione medica, qualora siano riconosciuti nella assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa ovvero alle specifiche mansioni svolte. Per i lavoratori privati, per i collaboratori e per i cappellani delle carceri, è in vigore l’assegno ordi-nario di invalidità, qualora la capacità lavorativa sia riconosciuta ridotta a meno di un terzo. Una incapacità lavorativa assoluta (100 %) dà diritto ad una pensione di inabilità e in genere anche all’in-dennità di accompagnamento. Il Fondo Clero liquida invece ai sacerdoti una generica pensione di in-validità, ma compatibile con ogni altra analoga prestazione per invalidità/inabilità. È ora in corso, fino al 2027, un nuovo processo di riconoscimento della disabilità (avviato dal de-creto 62 del 2024) in circa 20 “territori di sperimentazione”, distribuiti per province lungo la penisola. Nelle province non interessate dalla sperimentazione - e con particolare riguardo alle patologie oncologhe - l’accertamento della disabilità inizia con una visita dal medico di base (o dal medico cu-rante) che ha il compito di trasmettere all’Inps un certificato introduttivo che attesta la natura esatta della patologia e la relativa diagnosi. La procedura telematica rilascia un codice identificativo in-sieme al certificato medico in originale. Con il possesso di questi elementi, l’interessato è in grado di presentare la domanda per il sussidio all’Inps entro 90 giorni, esclusivamente on line, direttamente (con Spid ecc.) o tramite i patronati e le associazioni di categoria (Anmic, Ens, Uic, Anfass). © riproduzione riservata
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