Agevolazioni in corso per bonus e congedi

August 4, 2025
È certamente favorevole, ma non facile da gestire, il complesso dei diversi sostegni economici in corso per le famiglie, in genere incasellati come “bonus mamme”, “bonus nido”, “congedi parentali”. Si intrecciano le regole e i tempi di utilizzo, specie quando richiesti da uno stesso nucleo familiare. È in vista tuttavia una semplificazione che renderà più agevole la loro gestione. Lo prevede la prossima conversione in legge del decreto “omnibus” del 30 giugno scorso. È questo il decreto che ha introdotto il “bonus mamme” riservato alle donne lavoratrici con due o più figli come integrazione del reddito personale (fino a 480 euro in somma unica a dicembre 2025). Nella citata legge di conversione sarà inserito anche un regime agevolato per il bonus asilo nido (art. 6 bis). A partire dal 2026 la richiesta si farà una sola volta e, permanendo le stesse condizioni, la prima domanda accolta sarà valida anche per gli anni successivi. Avrà cioè validità anche come prenotazione delle mensilità per ciascun anno solare di riferimento, al massimo fino ai tre anni di età del bambino, fermo restando il limite annuale di undici mesi, da utilizzare per il pagamento delle rette. Inoltre (sempre con la prossima legge) si precisa che le strutture pubbliche e private di assistenza ai bambini, possono essere considerate per il bonus solo se in possesso di una regolare abilitazione all’attività. In ogni caso sono esclusi i centri che accolgono bambine e bambini dai primi mesi di vita accompagnati da un adulto, in un ambiente qualificato per esperienze di socializzazione, di apprendimento e di gioco, oltre a momenti di comunicazione e incontro per gli adulti sui temi dell’educazione e della genitorialità. Questi centri – che non danno diritto al bonus - non prevedono la mensa e consentono una frequenza flessibile. Nel campo dei congedi parentali, anche l’Inps sta semplificando la lavorazione delle domande di congedo parentale (indennizzato all’80% per tre mesi), utilizzato in modalità oraria o giornaliera dai lavoratori dipendenti. L’intervento dell’Istituto, che accelera i pagamenti, riguarda in realtà tutte le gestioni previdenziali, quindi anche i lavoratori della gestione separata e degli autonomi, al fine di individuare i limiti di coppia nel caso che l’altro genitore sia lavoratore dipendente (msg. 2394/2025). © riproduzione riservata

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