Una speranza di vincerela tetraparesi
lunedì 5 aprile 2004
Il bisogno in questo caso è tanto urgente quanto grave. Si tratta di un bambino, Alessandro, di 5 anni, malato dalla nascita di tetraparesi spastica, Da sempre in sedia a rotelle, dunque, e, pareva, per sempre. Ma alcuni mesi fa un professore che esercita negli Stati Uniti, un luminare del Maimonides Medical Center di New York, di passaggio in Italia, ha visitato Alessandro. La sua diagnosi ha aperto uno spiraglio in quella che pareva una condanna senza rimedio. C"era, c"è invece qualcosa da fare per il bambino. Potrebbe, un giorno, alzarsi da quella sedia a rotelle.La speranza invade la famiglia, dove i genitori sono impiegati, con altre due bambine piccole, e modesti stipendi. Si parte, sull"onda dell"entusiasmo, per l"America, per un primo ciclo di terapie. Tre mesi, lo scorso autunno, danno già notevoli risultati. Ma i soldi finiscono presto, e ben altri sono quelli che ci vogliono per affrontare l"intervento decisivo, e un secondo ciclo di cure, lungo ben cinque mesi. I genitori e il bambino tornano in Italia. Con la loro speranza, e la coscienza che quella speranza va pagata: una somma enorme per loro, 87mila dollari, mettendoci dentro anche il viaggio e l"alloggio per tutti quei mesi. Una cifra attorno ai 160 milioni di vecchie lire. La famiglia di Alessandro non ha questi soldi. Ci hanno mandato qui in redazione un fascio di preventivi in inglese con il timbro dell"ospedale americano. Solo di costi chirurgici e riabilitativi, 68 mila dollari. Al fondo, però, quella speranza: un bambino di cinque anni, che non ha mai camminato, mai fatto una corsa, mai tirato un calcio un pallone, ecco, che quel bambino possa guarire. Alessandro deve partire a giugno. Quindi c"è fretta.Altrimenti non partirà, e come si farà a a raccontargli che non se ne fa più niente, che non si può, che non potrà guarire, è una cosa che preferiamo non immaginare.Per le offerte è disponibile il conto corrente postale 15596208, intestato a Avvenire, "la voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati a Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n.12201 della Banca popolare di Milano, ag.26 (Abi 05584, Cab 01626).
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