Una Cassa unica per i tecnici
martedì 23 novembre 2010
Il futuro delle pensioni dei liberi professionisti delle aree tecniche passa attraverso una aggregazione delle diverse normative di categoria, iniziando da un Albo unificato dei tecnici laureati fino alla creazione di una sola Cassa di previdenza. Sull'obiettivo condiviso di istituire un nuovo «Ente di previdenza dei tecnici laureati per l'ingegneria», concorrono tre casse professionali, l'Eppi per i periti industriali, la Cassa Geometri, la Gestione separata/Enpaia per i periti agrari. Tutte nella convinzione che una casa comune dei tecnici apporti vantaggi maggiori di quelli indicati dai semplici numeri: 17 mila periti agrari, 45 mila periti industriali, 96 mila geometri. Le iniziative di avvicinamento delle Casse, in atto da alcuni anni, sono confortate, sul territorio, da un associazionismo spontaneo fra i rispettivi professionisti. Ma sullo sfondo sono presenti non poche difficoltà rappresentate dal diverso sistema previdenziale (fra retributivo, contributivo e misto) che ciascuna Cassa applica al suo interno, difficoltà che rallentano il varo della nuova previdenza. Sin dal tempo della vecchia riforma Dini, ogni ente previdenziale di nuova generazione deve adottare obbligatoriamente il sistema di calcolo contributivo. Inevitabile quindi per la futura Cassa un iniziale avvio con gestioni separate.
Contro il progetto, è vivace l'opposizione degli Ordini degli ingegneri e degli architetti, che assisterebbero, per effetto dell'operazione unitaria, alla eliminazione delle sezioni B dei rispettivi Albi. È attualmente in preparazione una assemblea generale dei presidenti dei collegi provinciali delle tre professioni tecniche, che dovrebbe tenersi nei primi mesi del prossimo anno. Compito dell'assemblea sarà quello di organizzare un congresso unitario per sancire la volontà comune di procedere verso l'istituzione dell'«Ordine dei tecnici dell'Ingegneria».
Pensioni Eppi. Da quest'anno, il sistema di versamento dei contributi pensionistici dei periti industriali diventa più comodo. Per alleggerire il peso delle tante scadenze di pagamento tra fisco e previdenza, il nuovo regolamento dell'Eppi, approvato il 27 ottobre scorso, ha diviso la contribuzione in tre rate, rendendo così l'obbligo contributivo più equilibrato: la prima rata, pari al 45%, deve essere pagata entro il prossimo 30 novembre (insieme al contributo intero di maternità di 8,50 euro), la seconda rata entro il 15 marzo 2011 per un ulteriore 45%, la terza rata per il saldo finale entro il 15 settembre 2011. Nel nuovo regolamento compare ora una migliore pensione di reversibilità per i figli inabili in caso di decesso del padre. L'importo dell'assegno sale dal 70% al 100% della pensione originaria, anche per le pensioni ereditate dal coniuge ed altri figli. Gli aumenti sono a carico del bilancio dell'ente. Rivisto inoltre il meccanismo delle sanzioni nell'ipotesi in cui non vengano presentate le comunicazioni reddituali obbligatorie.
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