Un sacerdote polacco e un drone ci portano in “ritiro fotografico”
domenica 31 dicembre 2023
Da dieci mesi “Aleteia” non ha più, purtroppo, un’edizione in lingua italiana, ma dal 2016 ne ha una in lingua polacca (in partnership con la “Katolicka Agencja Informacyjna - KAI”, l’agenzia di informazione che fa capo alla Conferenza episcopale). Dobbiamo a un post di questa edizione, pubblicato a settembre da Anna Gêbalska-Berekets (bit.ly/41E53uw), ripreso subito dall’edizione francofona e in questi giorni da quelle anglofona e ispanofona, la conoscenza di don Marcin G¹dek. È un sacerdote quarantatreenne in servizio presso la parrocchia della Madonna del Carmelo a Szerzyny, che coltiva sin dagli anni del seminario la passione per la fotografia e che più di recente, grazie all’utilizzo di un drone, si è specializzato in “Chiese dal cielo” – così ha chiamato la pagina Facebook (bit.ly/3tAicrM) a ciò dedicata. Le immagini che realizza, fotografando dall’alto chiese, per lo più di montagna, in Polonia, Romania, Slovenia e anche nelle Dolomiti, spesso all’alba, sono davvero suggestive. Si capisce dalle reazioni che la sua non numerosa schiera di follower (siamo sotto ai 5mila) gli è fedele (tra 100 e 200 like ogni post). I testi con i quali accompagna le foto – talvolta poco più di una didascalia, talaltra citazioni bibliche e/o preghiere – esplicitano comunque la chiave spirituale attraverso la quale don G¹dek si aspetta che i sui scatti vengano percepiti, tanto che propone di fruirli come un «ritiro fotografico». Non è la prima volta che incontro il binomio droni/chiese. Ma finora avevo visto volare l’apparecchio (con effetti straordinari ma anche stranianti) dentro alle chiese; e se volava fuori, era con finalità tecniche (costatare danni arrecati da calamità naturali) o commerciali (riprendere novelli sposi o cresimandi in compagnia di parenti e amici). L’idea di questo prete polacco allarga la prospettiva, e merita di essere copiata. Anche volando sulle chiese di città, quelle antiche e quelle “moderne”. Post scriptum: con il 2024 questa rubrica, dopo nove anni di vita, si rinnova: diventa settimanale e più ampia. Cambiano la periodicità e le dimensioni, ma non lo sguardo sulla comunicazione ecclesiale in Rete: continueremo a raccontare (come promettevo nel 2014 bit.ly/3tBFXzO) quello che c’è, con fiducia, simpatia, pazienza e un filo d’ironia. Appuntamento a sabato 6 gennaio. © riproduzione riservata
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