Un podcast per giovani cattolici che diventano comunità online
venerdì 25 marzo 2022
Compie cinque anni "Jesuitical", un podcast nato in seno alla rivista dei gesuiti statunitensi "America". In ogni episodio, si legge nella pagina di presentazione ( bit.ly/36Lmroz ), «alcune delle più importanti (e magari anche più oscure) notizie cattoliche della settimana e un'intervista con un ospite portatore di una prospettiva culturale e religiosa originale»; nell'ultima parte poi si invitano gli ascoltatori a condividere «la propria vita di fede, le consolazioni e le desolazioni della settimana». I numeri sono ragguardevoli: un milione di download totali e circa 40-50mila download al mese. Ci sono anche un profilo Twitter e la possibilità di ottenere, in abbonamento tramite Patreon, contenuti aggiuntivi esclusivi. Per festeggiare il traguardo raggiunto, sul sito stesso della rivista è comparsa una lunga intervista di Anna Capizzi ( bit.ly/3IvZsvb ) al conduttore e alla conduttrice del programma, Zac Davis (29 anni) e Ashley McKinless (31), laici, entrambi della redazione di "America". Buona parte delle domande e delle risposte ruota attorno alla scelta iniziale di questo prodotto di rivolgersi a un target ben definito: giovani cattolici impegnati ma che, dopo la laurea e magari cambiando città, «fanno fatica a inserirsi nella vita parrocchiale». A loro il podcast ha offerto uno spazio aperto di confronto su temi ecclesiali e spirituali anche problematici o divisivi, senza dare per scontato «cosa significa essere cattolico nel mondo oggi». La risposta positiva di questo pubblico ha condotto alla «creazione di una comunità online» (un gruppo Facebook con quasi 5mila iscritti), che lo staff del programma interpreta come una risposta alle necessità spirituali dei giovani che la parrocchia non soddisfa più. L'esperienza suggerisce ai due conduttori anche una ricetta per altri giornalisti cattolici che vogliano costruire una community digitale: «Fare attenzione alle forme mediali emergenti, definire i confini del proprio pubblico e considerare il tipo di spazio che si sta creando».
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