Un angolo di mondo
martedì 13 maggio 2025
Da poco Hitler era asceso al potere, quando un giovane uomo scelse di lasciare l’Inghilterra e mettersi in viaggio da solo, a piedi. Amava la solitudine, il silenzio, per nulla e in nulla amava l’atmosfera dell’epoca, il clima umano che si respirava. Nella borsa portata a spalla aveva messo due libri: le Odi di Orazio, e un compendio di poesia inglese. Determinato a partire, sue uniche compagne la forza di gambe e la flessibilità di adattarsi a qualsiasi soluzione per dormire e mangiare. Era nato in una famiglia piuttosto privilegiata. Aveva avuto molti problemi a scuola, tanto da proseguire da un certo momento in avanti gli studi come autodidatta. Si chiamava Patrick Leigh Fermor. Ha scritto libri di viaggio memorabili, nei quali racconta di quel giro per l’Europa, delle Antille, di altri viaggi fatti dopo. E poi, il più bello di tutti, un libro sulla penisola del Mani, in Grecia. Di quell’angolo del mondo (più tardi, con la moglie, scelto come rifugio dove trascorrere la vecchiaia), si era profondamente innamorato. Lo racconta con vero rispetto, con uno sguardo attento e delicato, restituito con parole talmente belle e precise da farcene tutti innamorare. Non fosse partito a piedi, giovane incompreso e atterrito dai fatti della Storia, non avremmo uno dei libri di viaggio più belli che ci siano.
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