“Tufo” l’antimafia spiegata ai bambini
giovedì 25 maggio 2023
A volte la forza dei cartoni animati è notevole, capaci come sono di non porre limiti alla fantasia e di poter raccontare tutto, dalle storie di animali parlanti ai robot spaziali, ai fatti di cronaca come nel caso di Tufo, prodotto da Ibrido Studio e Show Lab insieme alla francese Les Contes Modernes con Rai Kids in occasione della Giornata per la legalità, andato in onda martedì su Rai 3, previsto in replica domenica 28 alle 17,15 su Rai Gulp, disponibile su RaiPlay. Scritto e diretto dalla giovane autrice Victoria Musci con la collaborazione di Catherine Maximoff, Tufo racconta la storia del testimone di giustizia Ignazio Cutrò, imprenditore edile dell’agrigentino che non si è piegato alle minacce della mafia, comprese quelle di morte per lui e per i suoi familiari, denunciando ogni volta i sabotaggi alla propria azienda e i tentativi di estorsione e soprattutto riuscendo a rimanere nella propria terra. Tufo per la verità è uno speciale animato, nel senso che i personaggi sono rappresentati come cartoni, ma l’ambiente esterno è reale. Non a caso la prima inquadratura si apre su un pascolo con capre vere, mentre nel finale i quattro componenti la famiglia Cutrò (padre, madre e due figli) si trasformano da cartoni in loro stessi, in carne ed ossa. Diventano reali mentre entrano in un teatro di pietra, sulla cima di una montagna, sovrastato da una maschera di tufo (da qui il titolo). Nello speciale animato non viene detto, ma sappiamo che quello è il Teatro Andromeda, creazione del pastore-scultore Lorenzo Reina (per questo molto simile al recinto di un gregge) a mille metri d’altezza, sui monti Sicani in provincia di Agrigento. I personaggi nella forma del cartone animato sono drammaticamente efficaci, trasmettono credibilità nonostante siano piuttosto stilizzati. Un bel modo per parlare ai ragazzi e non solo di lotta alla mafia e di legalità. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: