Tra fascino fiabesco e sacro mistero le note natalizie di Vaughan Williams
domenica 14 dicembre 2008
Ci sono pagine corali e sinfoniche, trascrizioni di carole e addirittura un Masque (tipico intrattenimento teatrale inglese di carattere operistico) tra i lavori che Ralph Vaughan Williams (1872-1958) ha dedicato alla celebrazione in musica del Santo Natale; lungo tutto l'arco della sua carriera il compositore non ha infatti mai nascosto di subire un fascino irresistibile nei confronti dell'atmosfera fiabesca e dei riti liturgici che scandiscono il tempo dell'Avvento, al punto che è stata proprio un'opera a tema natalizio, The First Nowell, quella a cui il maestro inglese ha lavorato fino agli ultimi giorni della sua vita.
Ed è a questo tipo di repertorio che il direttore Hilary Davan Wetton si è rivolto per impaginare il programma di un disco i cui brani vanno ad attingere ai più teneri e innocenti ricordi d'infanzia, tra l'intimità e la dolcezza dei sentimenti religiosi espressi nella poetica Fantasia on Christmas Carols e nel più complesso e articolato Hodie, una sorta di cantata-oratorio suddivisa in sedici distinte sezioni (cd pubblicato da Naxos e distribuito da Ducale); lavori di indiscussa bellezza, tra i quali affiora il profilo più spontaneo e immediato della verve creativa di Vaughan Williams, uno dei più autorevoli esponenti della brillante stagione compositiva britannica del XX secolo.
Opere in cui l'artista ha saputo mediare tra l'autentico clima spirituale derivato da antiche e nobili tradizioni e una scrittura musicale "moderna", dove temi inediti e originali si intervallano a melodie riconducibili al più alto patrimonio popolare inglese; perché, come suggeriscono le parole dello stesso compositore citate da John Stewart Allitt nel suo pregevole volume dedicato alla Musica classica inglese (1800-1960), «un canto folcloristico è come un albero che trova la sua radice in tempi passati, ma è un albero che cresce sempre e genera nuovi germogli"». A questo quadro di riferimento ideale si alimentano le musiche natalizie di Vaughan Williams, destinate a rivestire di nuove voci e nuovi suoni il mistero della nascita del Salvatore; di un evento che trova appunto «la sua radice in tempi passati», ma i cui «germogli» non hanno mai smesso di offrire frutti e ispirazione alla vita e all'arte dell'intera umanità.
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