“Tosca”, opera lirica e operazione tv
martedì 10 dicembre 2019
Il lungo applauso a Mattarella e il colpo d'occhio sul teatro strapieno: le prime immagini, come suol dirsi, parlano da sole. Le telecamere pescano anche Liliana Segre, mentre il maestro Riccardo Chailly aspetta con le bacchette abbassate, ma fa alzare gli orchestrali per l'omaggio al Capo dello Stato. E poi via con l'inno nazionale: solo musica. Almeno così nessuno stona, che per una prima alla Scala per Sant'Ambrogio sarebbe disdicevole. Ancora applausi. La suggestione delle luci che si spengono, restano accese solo quelle della buca dell'orchestra. Inizia la Tosca in diretta tv, che non è esattamente quella che vedono gli spettatori in sala. Questa, al di là della stupenda musica di Puccini uguale per tutti, è una Tosca con rapidi cambi di piano, inquadrature dall'alto, dissolvenze... S'intuisce subito che è una regia prettamente televisiva (firmata da Patrizia Carmine) che si appoggia sulla regia teatrale di taglio quasi cinematografico di Davide Livermore. È giusto? Non è giusto? Di sicuro non si propone più (e forse non è più proponibile) il teatro filmato. La tv porta un proprio linguaggio che va a sovrapporsi ai due che già segnano l'opera lirica: la musica e il teatro. A questi può anche aggiungersi, come detto, qualcosa di relativo al cinema come gli effetti digitali o l'imponenza scenografica. Una stratificazione di linguaggi in cui anche i cantanti sono chiamati a uno sforzo recitativo non indifferente. Devono essere più contenuti e precisi, meno esasperati. Il trucco stesso è televisivo e non accentuato come solitamente avviene in teatro. Qui anche il movimento di un sopracciglio è percepibile di fronte alle 13 telecamere in alta definizione che la Rai di Milano ha piazzato alla Scala per la prima del 7 dicembre andata in onda sabato dalle 17,45 su Rai 1 a cura di Rai Cultura e ora disponibile per due settimane su Raiplay. Ribadito che quella che si vede in televisione è altra cosa rispetto all'opera vista a teatro, resta apprezzabile l'ennesimo tentativo di mixare la cultura alta con la sua dimensione più popolare. E il pubblico sembra gradirlo: la diretta di Tosca è stata seguita da una media di 2 milioni e 850 mila telespettatori con uno share del 15 per cento.
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