The Chosen e la rete digitale che promuove la serie in Italia
domenica 9 aprile 2023
«Mi sono scaricata “Gesù di Nazareth” e mi sta prendendo tantissimo... Ah, l’hai visto? Non mi dire il finale...». La battuta del personaggio Bianca De Luca nel film “Se Dio vuole” (2015; apprezzabile commedia in tema di fede contemporanea che RaiTre ha trasmesso la sera del Venerdì santo) rischia di essere superata dalla realtà di “The Chosen”, la serie ispirata ai Vangeli di cui si sta girando la quarta stagione (ne sono previste sette), mentre la terza è stata diffusa in Rete a cavallo di Natale e la prima, doppiata anche in italiano, è visibile su Netflix. Totale (finora): 470 milioni di episodi visti. Poco più di un mese fa abbiamo assistito al suo lancio in grande stile sui media generalisti italiani; per i lettori di “Avvenire” cartaceo (7 marzo, a pagina 23) ne ha parlato Andrea Fagioli, offrendo anche una sua prima, lucida recensione. Il ruolo preponderante che il web riveste rispetto a questa serie – per la sua fruizione, per il suo finanziamento e anche per la sua promozione –, si è esteso recentemente anche nell’area italofona. Per vederla gratuitamente, la nuova app The Chosen parla anche italiano; non manca la funzione finalizzata alle donazioni, che rappresentano l’unica forma di finanziamento (gli 8 episodi di ogni stagione, giova ribadirlo, costano 10 milioni di dollari). In italiano ci sono anche, da alcuni mesi, un sito ufficiale (bit.ly/43jlTz2), un canale YouTube (bit.ly/3Kp0vQe) e una pagina Facebook (bit.ly/3Go7Kag); su questo social ci sono anche la The Chosen fanpage Italia (bit.ly/3GoLBII) e il gruppo chiuso The Chosen fan club Italia. I numeri non sono da capogiro: i 41 video (promozioni, non episodi) contano in totale 56mila visualizzazioni, mentre le due pagine assommano 10mila follower. Ma il regista di tutte queste attività digitali (e non), Giovanni Zappalà, pare avere le carte in regola per un’affermazione di The Chosen anche in Italia (vedi questa sua rassegna stampa bit.ly/3Ui7cZ7), man mano che verrà ridotto l’handicap linguistico. Ha 38 anni ed è nato a Latina; l’editrice CLC, organizzazione missionaria evangelica interdenominazionale che lo annovera tra i suoi autori, racconta della sua formazione all’estero «assieme ad alcuni ministeri di media cristiani» (bit.ly/3Grburk). Attualmente guida una società di consulenza in comunicazione digitale. © riproduzione riservata
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