Tecnologia equosolidale: esiste, adesso tocca a noi
venerdì 11 giugno 2021
Quando, otto anni fa, cinquemila coraggiosi clienti decisero di prenotare il primo Fairphone, non pensavano che avrebbero dato vita a un movimento importante. Ciò che li aveva spinti a prenotarlo erano stati soprattutto due motivi. Il primo: si trattava di un telefono modulare, cioè espandibile e soprattutto riparabile dall'acquirente con facilità. Il secondo motivo era che si trattava del primo smartphone equosolidale. Nel senso che gli oltre trenta minerali utilizzati per la sua produzione non provenivano da miniere controllate dai signori della guerra e tutte le aziende coinvolte nella costruzione del telefono si erano impegnate ad applicare vere tutele ai propri lavoratori. Non tutto era perfetto. A partire dal fatto che, a parità di prezzo, alcuni modelli della concorrenza avevano caratteristiche migliori. Però piacque. E oggi, a otto anni dal primo Fairphone, l'azienda non solo esiste ancora, ma va a gonfie vele. La cosa per noi più importante è che questa esperienza ha dato vita ad un movimento di aziende elettroniche che sta seguendo lo stesso impegno equosolidale.
Non solo. L'idea di creare prodotti elettronici che chiunque possa riparare, nel frattempo ha conquistato altri imprenditori. Uno di questi è Nirav Patel, ex ingegnere del gruppo Facebook (si occupava del progetto Oculus). Dopo aver coinvolto diversi esperti del settore, ha dato vita al progetto Framework che ha appena lanciato il primo pc portatile modulare. Quindi, facile da assemblare, riparare e personalizzare. Il tutto senza alcun risparmio sulla qualità del prodotto. Tutto questo per «fare un passo verso un mondo migliore». Perché, come spiega lui stesso, «aumentare la vita di un prodotto, rendendolo facilmente riparabile e migliorabile tecnicamente diminuisce gli sprechi e la spazzatura elettronica e quindi migliora l'ambiente e la vita di ognuno di noi».
A detta degli esperti, le caratteristiche tecniche del Framework Laptop sono ottime. I prezzi sono da computer portatile di fascia alta (vanno dai 700 ai 1000 dollari). Ma se davvero durasse quanto promette Patel, non costringendoci come accade ora a cambiare un pc portatile ogni due-tre anni, i suoi notebook sarebbero davvero convenienti.
In Rete c'è un'intervista molto interessante al fondatore di Framework. Con due domande cruciali. La prima: promettete cinque anni di garanzia, ma si sa che sarà valida solo se l'azienda sarà ancora attiva, sei sicuro che Framework sarà ancora in vita fra cinque anni? «Nel team di Framework ci sono professionisti che hanno lavorato in aziende di elettronica di consumo e hanno portato in azienda tutte le lezioni apprese in passato. Per questo mi sento di dire che sì, fra cinque anni ci saremo ancora». Lo incalza l'intervistatore: ti sembrerò pessimista, ma sono anni che vedo nascere progetti simili poi falliti. Cosa puoi dirmi per farmi credere che questa volta funzionerà? Nirav Patel non protesta e (apparentemente) non si scompone: «La cosa migliore che posso dire è che questo non è un progetto secondario per noi. Al centro della nostra missione, strategia e progettazione del prodotto vi sono la longevità, la scalabilità e la riparabilità e abbiamo creato un grande team per realizzarlo».
Basterà tutto questo per convincere noi acquirenti?
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