Sky: “Romulus”, il grande mistero
domenica 23 ottobre 2022
La fondazione di Roma si data convenzionalmente al 21 aprile del 753 avanti Cristo ed è proprio da qui che riparte la seconda stagione di Romulus, firmata da Matteo Rovere, in onda da venerdì su Sky Atlantic e in streaming su Now. C'è il leggendario scavo del solco, la storia della lupa e di due fratelli che qui sono tali per scelta e per destino. Si chiamano Yemos e Wiros e sono proclamati re di una nuova città consacrata a Rumia, che per questo si chiamerà Ruma (ovvero Roma) e sarà fondata non sul sangue e sulla vendetta, ma sulla giustizia e la pace, con la promessa di fratellanza e riscatto sociale per tutti. Ma in un mondo arcaico fatto di violenza e sopraffazione, promesse come quelle di Roma sono difficili da mantenere. E la prima grande prova che i due re si trovano ad affrontare ha il nome di Cures, città sacra del popolo dei Sabini, governata dal giovanissimo Tito Tazio, che temendo l'espansione romana invita i due re a un rito di pace che si rivelerà un'imboscata volta alla sottomissione. Ma Yemos e Wiros rapiranno le sacerdotesse Sabine in un gesto sacrilego necessario per fuggire. E quando i Sabini invaderanno il Lazio per reclamare le donne, Yemos e Wiros resteranno fermi sulle loro posizioni, ma di fronte a guerra e distruzione il loro sodalizio inizierà a mostrare i segni di una crisi imminente, perché a Roma può esserci un solo re. Chi prenderà, dunque, il nome di Romulus? La risposta si avrà nel proseguo della serie di Sky, che al momento è caratterizzata più dal mistero che dell'azione, con atmosfere cupe e ritmi lenti, un realismo reinventato e il fascino di una lingua ipotetica, complicata, misteriosa e musicale, creata ad arte, il protolatino, che costringe i giovani attori italiani, diretti da un team di registi, a un impegno recitativo non indifferente.
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