Sino a un momento prima
martedì 20 maggio 2025
Nel libro Italia minima di Maurizio Ciampa, un breve inserto fotografico riunisce immagini che raccontano il Paese. La prima fotografia, fatta da un sergente colonnello inglese in una strada di Napoli nell’ottobre del 1943, dice la svolta dell’arrivo degli alleati, la Liberazione. La prospettiva è grandangolare, l’immagine è quella di una via larga affollata di persone. Tutti in posa, gli sguardi rivolti alla macchina fotografica dell’alleato liberatore. Uomini giovani, ragazzini, bambini, qualche donna. In molti sorridono, con le mani fanno gesti che vogliono esprimere felicità, esultanza. Eppure, la fotografia non trasmette allegria soltanto. Non del tutto, in verità non molta. Come potrebbe, in un istante l’ansia volgersi in felicità?
Scontato che non predominino solo sollievo ed entusiasmo perché la guerra sembra essere finita. Su tutto, impressiona la potenza della visione fotografica, perché quella condizione collettiva interdetta, di contentezza che non può tralasciare quanto appena vissuto, la memoria di fame, paura, morte, trapela dall’immagine e si comunica a chi guarda attraverso una sensazione netta, incontrovertibile. Svolte della storia come curve che non possono lasciare indietro i paesaggi che sono stati sino a un momento prima. E come potrebbero. © riproduzione riservata
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