Siccità, servono prevenzione e coesione
domenica 21 aprile 2019
Saranno feste pasquali all'insegna del successo quelle di quest'anno per gli agriturismi nostrani. Le stime parlano di almeno un milione di presenze e cioè di un aumento record pari al 15%. Numeri confortanti – stimati da Coldiretti –, che, tuttavia, non devono fare dimenticare le difficoltà nelle quali si ritrova l'agricoltura nazionale, messa alle strette dalla siccità che, nonostante qualche acquazzone, continua a stringere alla gola gli agricoltori. Secondo l'Anbi (l'Associazione dei consorzi di bonifica e irrigazione), infatti, «l'andamento climatico alterno di questo avvio di primavera non deve creare illusioni perché – è stato spiegato in una nota –, complici un marzo asciutto ed un inizio di aprile con piogge localizzate, la "sete" comincia a farsi sentire in alcune aree del Paese, come testimonia l'anticipo della stagione irrigua nelle Marche ed in Toscana, soprattutto nell'aretino». A preoccupare, dice sempre Anbi, «sono soprattutto i mesi estivi: si parla di un maggio poco piovoso, oltre che di un giugno e luglio ancora più avari d'acqua con riserve nevose montane, largamente insufficienti». Oltre a questo, ciò che fa più pensare gli operatori agricoli è una sorta di capovolgimento del Paese: al Nord la siccità e al Sud la sovrabbondanza di acqua. Mentre, infatti, al nord la mancanza di acqua sta bruciando i campi, nel Lazio, il lago di Bracciano rimane sotto lo zero idrometrico, e, dice sempre Anbi, «resta positiva la situazione nelle regioni meridionali ed insulari, i cui bacini sono riempiti per oltre la metà della capacità; sono addirittura al limite della possibilità di contenimento le dighe di Capacciotti, in Puglia (48,2 milioni di metri cubi) e del Liscia, in Sardegna (104 milioni di metri cubi). Da qui l'indicazione dei consorzi di bonifica e irrigazione. Serve, spiegano, «aumentare la capacità di resilienza dei territori e delle loro economie, creando nuove infrastrutture, capaci di garantire apporti idrici costanti, attraverso la raccolta delle acque ed il loro ottimale utilizzo». Insomma, ciò che ci vuole, oltre ai soldi, è anche un forte coordinamento e una altrettanto alta coesione di intenti. Le idee su cosa fare ci sono. Così come proprio quella resilienza invocata dai Consorzi. E cosa accade in pratica quando idee giovani e resilienti si uniscono alla cocciutaggine contadina, lo si vede proprio dai numeri sui movimenti pasquali: la multifunzionalità delle imprese agricole continua a mietere successi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: