Si prenota l'assegno per “lavori usuranti”
martedì 26 aprile 2022
L'accesso agevolato alla pensione riservato ai lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti è soggetto a una verifica preventiva del diritto da parte dell'Inps. Quando poi l'Istituto avrà confermato il possesso dei requisiti di legge e la necessaria copertura finanziaria, gli interessati potranno avanzare regolare domanda di pensione. Gli "usurati" devono pertanto chiedere all'ente la certificazione del proprio diritto, rapportato alle mansioni personali (circolare Inps 1201/2022 con minuziose disposizioni) e alla maturazione dei requisiti entro il 31 dicembre 2023. In sintesi: occorrono almeno sette anni di lavoro gravoso negli ultimi dieci, in ogni caso a partire da un'età di 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi, ridotti a 32 anni per gli edili, rispettando come minimo una "quota 97,6" per i dipendenti e "98,6" per gli autonomi. La legge ha indicato come scadenza annuale per questa richiesta, e valida per l'anno successivo, il 1° maggio. Si tratta di una infelice svista del legislatore, perché da sempre il 1° maggio è festa (quest'anno anche domenica) e che rinvia qualsiasi termine di legge al giorno 2. Nel caso in cui la domanda telematica venga presentata in giorni successivi, la decorrenza della pensione sarà differita di un mese se il ritardo della presentazione è compreso nell'arco di un mese; il rinvio è di due mesi se il ritardo è compreso tra un mese e due mesi; è di tre mesi se il ritardo è maggiore. Si fa eccezione per i settori scuola e Afam che hanno la pensione obbligata al 1° settembre e al 1° novembre.
Cumulo. In questa occasione l'Inps precisa che sono ammessi al beneficio anche i lavoratori dipendenti del settore privato che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori) secondo le regole previste da ciascuna gestione. Essendo il cumulo una misura ormai universale, sorge il dubbio sulla esclusione dei contributi versati negli ex fondi speciali Inps, nella gestione separata dei collaboratori e non ultimo nel fondo clero.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI