Senza speranza le serie sul carcere
giovedì 13 dicembre 2018
Con la storia di una vera evasione da un carcere statunitense e la drammatica vita in una prigione brasiliana, Sky Atlantic dedica da martedì scorso un'intera serata al mondo visto da dietro e oltre le sbarre. Le vicende di detenuti e secondini ispirano le due nuove serie Escape at Dannemora e Carcereiros. La prima, giunta al terzo episodio, diretta e prodotta da Ben Stiller, racconta della fuga dal carcere di Dannemora di due detenuti condannati per omicidio, David Sweat e Richard Matt (rispettivamente Paul Dano e Benicio del Toro), che riuscirono a scappare grazie all'aiuto di Joyce “Tilly” Mitchell (Patricia Arquette ), responsabile del reparto sartoria della prigione. Mentre Carcereiros, serie liberamente ispirata al romanzo di Dráuzio Varella e sviluppata da Marçal Aquino, Fernando Bonassi e Dennison Ramlho per Gullane Filmes e Globo, al debutto l'altro ieri alle 22,15 a ruota dell'altra, è incentrata sulla figura di Adriano (interpretato da Rodrigo Lombardi), un ufficiale correzionale che vive la difficoltà del carcere tra l'opposizione dei detenuti e le pressioni di vario genere da parte dei familiari: moglie, figlia e padre (ex carceriere pure lui). Contrario all'uso della violenza, Adriano cerca di gestire le minacce e i conflitti con i detenuti utilizzando il dialogo come unica arma, mentre i problemi esterni dimostrano che anche chi vive fuori dal carcere può ritrovarsi in qualche modo privato della libertà. Una delle caratteristiche di Carcereiros è proprio quella di spostare il punto di vista della prigione da quello dei detenuti (come accade anche in Escape at Dannemora) a quello dei carcerieri. L'altra particolarità è di essere girata all'interno di un vero penitenziario, il Votorantim Women's Penitentiary, nei mesi precedenti alla sua inaugurazione. Il che fornisce una sensazione di estremo realismo supportata anche da testimonianze di persone reali inframezzo alla fiction tanto da farne una sorta di docu-reality. In Escape at Dannemora la vicenda è più coinvolgente. In Carcereiros prevale lo scavo psicologico. Entrambe le serie presentano comunque una realtà dura e cruda, con immagini e situazioni anche forti. In nessuna delle due si intravedono, almeno per ora, segni di speranza.
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