Scende in campo il nuovo Isee
martedì 21 giugno 2011
La dichiarazione dei redditi su 730 o Unico, in corso in queste settimane, offre a lavoratori e pensionati l'occasione per tenere d'occhio l'Isee, l'indicatore personale che misura la situazione economica, necessario per ottenere prestazioni sociali o servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate.
L'Isee non serve quando si chiedono prestazioni di tipo pensionistico, come l'integrazione al minimo, la maggiorazione, la pensione sociale, l'accompagnamento. Negli altri casi, il calcolo dell'Isee inizia dalla sommatoria dei redditi propri e degli altri componenti della famiglia anagrafica, dichiarati ai fini dell'Irpef. Esattamente quelli che compaiono nell'ultima dichiarazione presentata col modello 730 oppure Unico. La legge detta "Collegato lavoro" dello scorso anno ha modificato alcune regole per ricavare l'Isee. Al reddito complessivo devono essere ora aggiunti i redditi da lavoro dipendente e assimilati (collaborazioni), da lavoro autonomo e di impresa, i redditi diversi assoggettati ad imposta sostitutiva o definitiva, a meno che alcuni di questi siano espressamente esclusi dal legislatore. Redditi, in sostanza, che per loro natura sarebbero invece fiscalmente esclusi dall'Isee.
Alcuni esempi, indicati dall'Inps: a) il reddito dei contribuenti "minimi", che pagano un'imposta sostitutiva del 20%, in gergo il "forfettone"; b) il reddito dei titolari di impresa familiare, che va indicato al netto delle quote imputate ai collaboratori; c) il reddito dei collaboratori di un'impresa familiare, corrispondente alla quota assegnata dall'imprenditore; d) il reddito di chi si è avvalso delle agevolazioni fiscali per l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali (legge 388/2000 detta "forfettino").
Cedolare affitti. Come ultima novità, l'Agenzia delle entrate ha stabilito che il reddito da locazione soggetto alla cedolare secca non rientra nel reddito complessivo. Va invece considerato ai fini del calcolo dell'Isee.
La Dsu. La "Dichiarazione sostitutiva unica" (Dsu) – l'ultima invenzione della burocrazia in materia di agevolazioni sociali – è stata introdotta come nuova modalità per richiedere una prestazione agevolata presso il Comune, il Caf, l'Inps (anche per via telematica col proprio Pin) o altro ente sociale. È attraverso la Dsu/Inps che si possono anche modificare dati di un Isee ritenuti errati. Più facile invece la semplice consultazione delle dichiarazioni e delle attestazioni dell'Isee già presenti nella banca dati dell'Istituto.
Nell'archivio dell'Inps affluiscono tutte le dichiarazioni, anche se presentate ad altri enti. E mentre l'Istituto raccoglie e custodisce, la legge ha affidato all'Agenzia delle Entrate e alla Finanza uno stretto controllo delle dichiarazioni.
Il futuro dell'Isee è destinato ad incrociare l'attesa riforma del fisco. Crescono le voci su tagli alle attuali agevolazioni e su un primo avvio del quoziente familiare, sistema con il quale però l'Isee è in palese conflitto tecnico.
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