Il ragazzo che sussurrava ai fenicotteri
martedì 9 luglio 2019

Lorenzo è un omone grande e grosso, parla poco, ripete monosillabi e non sa fare grandi discorsi ma i suoi occhi gentili e intensi racchiudono una grande tenerezza. Ha un talento speciale nel prendersi cura degli animali perché sa come comunicare con loro, con i fenicotteri specialmente a cui parla imitandone il verso e sollevando anche le braccia come fossero due grandi ali. È lui a trovare in una strada che corre in mezzo alle paludi Vincent, un ragazzo inglese mezzo morto, colpito da un brutto colpo di caldo. Lui a soccorrerlo e a portarlo a casa, in una fattoria sperduta a pochi chilometri da Aigues-Mortes, in Camargue, da Kezia una donna di origine rom che si è presa cura di Lorenzo fin da bambina. Febbricitante e debilitato Vincent resta alla fattoria per lungo tempo.

Ed è durante la convalescenza, quando i due restano soli, che Kezia gli racconta la storia complicata della vita sua e di Lorenzo, cresciuti insieme alle loro famiglie, uniti da un legame di amicizia e di reciproco aiuto fin dai tempi difficili e dolorosi della guerra. Dell’incontro felice di due bambini che il mondo di allora considerava diversi, lui il piccolo autistico che parlava ai fenicotteri e lei la bimba rom figlia di giostrai che ne diventa amica per la vita. E, infine, di come sulle loro esistenze povere ma spensierate irruppe a sconvolgerle l’invasione nazista. Flamingo Boy (Il Battello a Vapore; 16 euro) è l’ultimo dei racconti usciti dalla penna raffinata di Michael Morpurgo, che sempre riesce a dare anche alla grande Storia un ruolo da protagonista. Qui in rilievo c’è anche la Camargue, terra di paludi e saline, spazzata dai venti, abitata da fenicotteri, garzette, oche, cicogne, cavalli e tori neri. E da gente così temprata dalle fatiche e dalle difficoltà da inseguire il proprio destino con la forza di ricominciare anche quando si abbatte la rovina. Dai 12 anni

Sarebbe un peccato restringere il pubblico di un silent book come L’isola (Lemniscaat; 16 euro) ai soli lettori più piccoli, per il solo fatto di non avere un testo. Sono una meraviglia per gli occhi le tavole a doppia pagina con gli acquarelli esuberanti di colori di Mark Janssen, illustratore olandese, tra gli artisti più rappresentativi della casa editrice Lemniscaat, autore tra gli altri, di "Niente di speciale" e “Voglio un leone “. Pagine da guardare e riguardare per ricostruire insieme all’autore il senso della storia. In questo caso la sorprendente situazione che domina il racconto è svelata dalla tavola di copertina sicché l’inconsapevolezza dei protagonisti non va di pari passo con quella di chi legge.

Ma il paradosso divertente dell’equivoco sta qui. Uno spaventoso mare in burrasca travolge e manda in pezzi il piccolo veliero su cui viaggiano un papà, la sua bimba e il loro cane. Aggrappati a una tavola, i tre naufragi approdano su un’isola deserta dove con i legni della barca costruiscono una capanna di fortuna, in attesa che qualcuno li avvisti e li soccorra. Non sanno gli ignari in che razza di isola (isola?) sono capitati. Ma noi che godiamo dello sguardo sottomarino scopriamo l’arcano. Sta di fatto che i tre naufragi dall’alto della propria postazione viaggiano per il mondo, attraversando i ghiacci del polo tra gli orsi bianchi e i mari tropicali dove gli uccelli dalle piume di mille colori danzano sulle loro teste. Finché qualcosa spunta all’orizzonte.

Gallucci è tra gli editori che riservano maggiore attenzione ai lettori bebè. Oltre alla collana Lìbrido – che sempre unisce la forma del libro alla sostanza di un gioco – è tutto il catalogo ad arricchirsi continuamente di proposte allettanti a cui attingere per la fascia da 0 a 3 anni. Libretti facilmente maneggevoli, dalle pagine cartonate vivaci nei colori e dall’aspetto giocoso, che mettono a fuoco luoghi e particolari del mondo, perché i bambini possano esplorarli e osservare i cambiamenti di scena sempre grazie ad alette da sollevare, linguette da tirare per cambiare un particolare della pagina, cursori da far ruotare.

È il caso di In città e In mare , prefetti per alimentare la curiosità dei bambini nell’offrire loro la possibilità di ritrovare il mondo che li circonda, riconoscere e dare un nome agli oggetti che lo popolano. Infine, alla serie dei libri sonori che riproducono suoni e melodie sfiorando un chip, si è affiancata quella dei libri da guardare e annusare. La frutta e Primi profumi dedicano ogni pagina a un colore così che i più piccoli possono imparare a riconoscere il giallo, il blu o l’arancio grazie alle illustrazioni e, una volta sollevata l’aletta, trovano il profumo corrispondente all’oggetto disegnato, che si tratti di rose, pesche, arance, o barrette di cioccolato

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