John e Bob, i fratelli che volevano cambiare il mondo
lunedì 6 novembre 2023

I FRATELLI CHE VOLEVANO CAMBIARE IL MONDO. LA STORIA DI JOHN E BOB KENNEDY. WALTER VELTRONI; FELTRINELLI UP; 14 EURO

Una chiave può essere una sorprendente eredità. È quel che Giovanni riceve da sua nonna, rimasta sola e ormai oltre gli ottanta, poco prima di morire. Che cosa avrebbe aperto e rivelato, Giovanni lo scopre dopo una specie di caccia al tesoro nella stanza biblioteca della nonna, nella grande villa di famiglia: un quaderno con lucchetto, come quei diari di ragazze che contengono i segreti del cuore. Una ragazza, nonostante l’età nonna Lina la era rimasta, nel suo senso di umorismo, nella curiosità, nello spirito di avventura. Era il bagaglio con cui, figlia di emigranti, era andata a New York dove aveva vissuto per parecchi anni, diventando avvocato, difensore dei più deboli. Il diario apre a Giovanni una finestra sull’impegno civile e politico della nonna, giovane universitaria diventata attivista appassionata nel 1960 della campagna per l’elezione a presidente degli Stati Uniti di un giovane candidato democratico che parlava un linguaggio nuovo per un Paese che stava cambiando velocemente, era John Fitzgerald Kennedy. E così Giovanni, che della nonna ha ereditato i geni della curiosità, dell’entusiasmo e della passione per gli ideali alti, sprofonda nel clima e negli avvenimenti di quell’anno in cui l’America tornava a credere nella possibilità di una rivoluzione gentile in termini di diritti civili, non violenza, giustizia, progresso, libertà e pace. Un sogno infranto con l’assassinio del Presidente il 22 novembre 1963, in seguito con quello di Martin Luther King e da ultimo quello di Robert Kennedy, fratello di John, anche lui candidato alla Presidenza. Un finale tragico e amaro di una stagione che tanti entusiasmi aveva suscitato, ma che non cancella i traguardi di quella stagione, le idee, l’impegno e la passione politica di quegli uomini che volevano cambiare l’America e il mondo. Dai 14 anni

IL RANOCCHIO AMOROSO. RANDOLPH CALDECOTT; EDIZIONI PULCE; 10 EURO

La storia è apparentemente semplice: un ranocchio vestito di tutto punto e un mazzolino di fiori in mano si fa accompagnare da un topone dall’aria spavalda, a far visita a una topina di cui è innamorato. Assistiamo ai primi convenevoli, poi ai piaceri dell’ospitalità, un bicchierino e uno spuntino per scaldare il clima poi un’allegra chiacchierata accompagnata da un po’ di musica. La goffaggine cialtronesca del contegno dei due è evidente e non solo perché uno rovescia pure il vino e l’altro si abbuffa a più non posso. A questo punto in scena, sul sentiero che porta alla casa dove da una finestrella scende la coda del signor topone, irrompono una gatta con le sue tre micine. Va detto che parallela alla vicenda, a fare da contrappunto - in pagine a colori, rispetto alla storia disegnata al tratto – c’è costantemente la presenza di una famigliola che osserva quasi immaginando e temendo l’epilogo infelice. E qui ci fermiamo per raccontare altro di questo straordinario albo d’epoca, datato 1883, che porta con sé una storia degna di essere raccontata. O meglio letta in questa riedizione dell’editore Pulce nella collana”C’era un’altra volta”. Una bellissima serie che ripropone albi illustrati preziosi e raffinati, meritevoli di tornare nelle mani dei lettori di oggi e per il loro valore letterario e per il ruolo che hanno avuto nella storia della letteratura per l’infanzia. “Il ranocchio amoroso” è una chicca che porta la firma di Randolph Caldecott (1846-1886) cui va il merito di aver inventato l’albo illustrato per l’infanzia nella sua forma moderna, come Francesca Tancini racconta con dovizia di particolari in appendice all’albo. Ricordiamo infine che porta il suo nome la medaglia Caldecott, il prestigioso premio annuale assegnato dall’American Library Association al miglior libro illustrato per bambini dell’anno stesso. Un libro da non mancare. Per tutti

IL GIARDINO INCANTATO. LUCA TORTOLINI; ILLUSTRAZIONI DI MAJA CELIJA; ORECCHIO ACERBO; 17,50 EURO

Mai favola potrebbe essere più giusta di questa da leggere, soprattutto con gli occhi, tra le pagine di un albo che invita a osservare le piccole cose, proprio ora che l’autunno mai così tardivo cerca di passare la mano all’inverno. Stagione di grandi cambiamenti. Basta osservare la natura anche in città, i fiori quasi spariti che lasciano il posto allo spettacolo del foliage, alle chiome ancora gonfie con il verde che scivola nei colori caldi dell’ocra e del giallo. Perché di spettacolo si tratta, quello che appare agli occhi dei bambini nascosti tra le canne, ritratti in copertina, a osservare cosa succede là allo scoperto, dove attorno a una fontana si estende un piccolo giardino. C’è una voce fuori campo a raccontare le trasformazioni nell’avvicendarsi delle stagioni. È quella di una statua di pietra che assiste dalla primavera all’inverno alla metamorfosi del giardino, alla ciclica comparsa e scomparsa dei bambini, ai movimenti degli insetti e degli animali, all’avvicendarsi dei giorni e delle notti, ai cambiamenti della luce, alla voce del silenzio. Se poi immaginate che d’inverno sotto la neve tutto resti completamente immobile sbagliate di grosso. Dai 5 anni

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