Le belle letture da mettere in valigia / 3
martedì 4 agosto 2020

Quello tra Margaret Wise Brown e Leonard Weisgard è stato un sodalizio professionale di grande spessore. Insieme hanno realizzato oltre 24 titoli tra i quali la famosa serie dei Noisy Books. Insieme nel 1947, con "The little Island” (lei in quella occasione appariva con lo pseudonimo Golden McDonald) hanno vinto la Caldecott Medal, prestigioso premio al miglior libro illustrato. Li ritroviamo insieme in questo albo, datato 1951, pubblicato allora da HarperCollins e oggi da Orecchio Acerbo, che della coppia ha in catalogo dal 2018 “La cosa più importante”. I rumori dell’estate (14 euro) è una perfetta combinazione di testo e immagine come si addice a due veri fuoriclasse. I lettori adulti dovranno impegnarsi non poco a modulare la voce nella lettura con tutti i suoni onomatopeici che si incontrano nel testo per rendere onore a una storia che tutta attorno ai rumori ruota.

Quelli che accompagnano il percorso vacanziero di Muffin, un cagnolino dalla pelliccia nera che un po’sonnecchia e un po’ si gode il paesaggio durante un tragitto dalla città verso la campagna dove la quiete con coincide affatto con il silenzio. Dal fischio dei vigili e dai rumori del traffico allo sfrecciare di un treno, si passa al canto degli uccelli, al calpestio degli zoccoli di un cavallo, al frinire degli insetti, dallo scampanio del collare delle mucche, al gracidare dei rospi, al canto del gallo, ai richiami di una pecora che cerca il suo agnellino. E a tanto altro ancora. Tutto a suon di fiiiiiiiiiiiiiiiii, di beeeeeeeeee, di qua quac qua quac , cruiip cruiip croac croac, pio pio cip cip…. Una continua scoperta che eccita tutti i sensi perché insieme ai suoni vivono le immagini, i colori, le atmosfere e persino i profumi della campagna. Un mix che fa volare la fantasia. Dai 3 anni

L’uscita di una nuovo volume della collana Jeunesse ottopiù di rueBallu, accende sempre grande curiosità, per lo sguardo eccentrico con cui gli autori che vi si dedicano raccontano i grandi personaggi della storia, della letteratura e dell’arte. Biografie inconsuete dunque, raffinate nel testo e nell’illustrazione, a partire da punti di vista insoliti. Come nel caso di quest’ultima proposta, Lev della radura: Un racconto con Tolstoj, di Federica Iacobelli, impreziosita dalle tavole di Pia Valentinis, che materializzano uno dei giganti della letteratura moderna così come l’autrice ha immaginato potesse raccontarcela la terra dove Tolstoj è nato e ha trascorso gran parte della propria esistenza.

La grande Russia dei boschi e delle foreste di betulle e di aceri dagli enormi tronchi, degli stagni ghiacciati su cui pattinare, dei cieli stellati e della terra dentro cui fin da bambino Lev amava affondare le mani. La campagna ma anche la città, le sue grandi case brulicanti di voci dove lo scrittore costruiva le sue storie, accumulando fogli su fogli, dando vita a luoghi e personaggi che nati dalla sua mente hanno camminato nel mondo dentro romanzi indimenticabili alla ricerca spesso vana, comunque illusoria della felicità. Una chicca per lettori più grandi e dal palato fine. Dai 14 anni

Qual è il colore dei sogni? E quello di una folata di vento o del canto di un canarino? È possibile dare colore all’invisibile? Come cambia uno stesso disegno se invece che colori caldi si usano colori freddi? E cosa significa che un colore è caldo? Quali sentimenti o stati d’animo può meglio interpretare? Di che cosa è fatto un colore? E la percezione che ciascuno ne ha è universalmente condivisa? A queste e a tante altre domande cerca di dare risposte ragionate e disegnate un nuovo albo della serie dedicata all’arte PiPPo, ovvero Piccola pinacoteca Portatile, dell’editore Topipittori.

Attraverso le pagine di Colori (14 uro) Giovanna Ranaldi – sulle spalle una lunga carriera da illustratrice, artista e restauratrice – guida i lettori in questo mondo appassionante che tocca la scienza, la storia, l’arte, la filosofia e la pratica del fare. Un manuale per scoprire dei colori nomi, origini, storie e tecniche; per coglierne oltre al potere descrittivo quello espressivo e iniziare a considerarli lettere di un alfabeto nuovo. Dagli 11 anni

In fondo quando li conosci puoi scoprire che non sono neppure tanto male. I mostri, specialmente quelli che si agitano nel buio, possono essere meno terrificanti e persino migliori di come li immaginiamo. Orribili forse, ma solo al primo sguardo. Camillo, detto Millo, nonostante i suoi otto anni dei mostri ha una paura folle, al punto da chiedere sempre, anche dopo minuziose ispezioni alla cameretta, di tenere la luce accesa. Fino a una certa sera in cui decide di superarsi e di mostrarsi coraggioso affrontando il buio della notte e tutti i suoi segreti.

Che immediatamente si manifesti un mostriciattolo ululante non è difficile da prevedere. È l’inizio di un bel racconto di Pina Irace, I mostri del buio, illustrato da Chiara Lamieri e pubblicato da Read Red Road (10 euro) che in modo vivace dice che la paura del buio è cosa normale m superabile. Assieme a Scrì, il minuscolo e problematico mostro della scrivania, Millo scoprirà in una notte avventurosa mondi fantastici popolati da altre creature solo in apparenza spaventose, e si renderà presto conto che la sua vita di piccolo umano non è poi così diversa da quella di un piccolo mostro. Dagli 8 anni

Una vita metodica e abitudinaria quella di Pierluigi Frigotti: mai una novità, uno sgarro, un ghiribizzo, un amico. Ogni giorno le stesse cose, casa-lavoro, lavoro-casa. E la sera la tv con le sue cattive notizie, disastri e brutte storie. Persino un precisetti come Frigotti alla fine non ne può più di una vita tanto insulsa. È ora di cambiare; se il mondo va sottosopra tanto vale adeguarsi. Basta con le regole, la routine e le noiosissime faccende obbligatorie. Sovvertendo ogni consuetudine, ogni orario e comportamento, Pierluigi decide di inventarsi una vita all’incontrario.

Molto più divertente e fantasiosa di quella precedente, che accende sorrisi e sorprende chi stenta a riconoscere in lui l’uomo tranquillo e abitudinario che era. E che adesso veste all’incontrario, arriva in ritardo, non perde tempo a lamentarsi e a brontolare e si comporta felicemente come uno che ha perso la trebisonda. Ma il bello è che vivere con leggerezza non è solo divertente, è anche contagioso come dimostrano le pagine di Pierluigi a rovescio, un albo di Emilie Chazerand con le inconfondibili illustrazioni di Aurélie Guillerey, artista preziosa per l’editore Clichy, per cui ha illustrato anche i recenti “Papà Gambalunga”, “Arturo e le persone molto indaffarate”, “C’è un leone in biblioteca”. Dai 4 anni


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