“Romolo + Giuly” Idea buona ed eccessi
mercoledì 26 settembre 2018
Gli autori la definiscono una comedy fuori dagli schemi. Si potrebbe aggiungere: molto fuori dagli schemi. Romolo + Giuly. La guerra mondiale italiana è la nuova serie in onda su Fox (canale 112 di Sky) il lunedì alle 21,15. La storia è quella di Romolo (Alessandro D'Ambrosi) e Giuly (Beatrice Arnera), eredi rispettivamente dei Montacchi e dei Copulati, potenti famiglie romane. Il rimando alla matrice shakespeariana della più famosa e tragica storia d'amore è evidente quanto irriverente. L'incontro fortuito e la scintilla sentimentale tra i due giovani fa riesplodere la rivalità tra l'opulenta Roma Nord e la verace Roma Sud. Ma se la capitale è in lotta, il resto d'Italia non sta a guardare. Ecco allora un'imprevista alleanza tra Napoli e Milano, unite dall'odio per la Città eterna. A capo delle due fazioni, sul versante partenopeo, Don Alfonso (Fortunato Cerlino che ripropone di fatto in chiave satirica il boss Don Pietro Savastano interpretato in Gomorra), mentre su quello lombardo Giorgio Mastrota nei panni di se stesso. L'obiettivo è prendere Roma e poi dividere l'Italia in due. L'amore contrastato tra Romolo e Giuly e l'inasprirsi dello scontro tra Montacchi e Copulati, in lotta per la poltrona di sindaco di Roma, rappresentano l'occasione perfetta. L'attacco sferrato dall'asse Napoli-Milano fa scoppiare La guerra mondiale italiana. Creatori della serie sono Michele Bertini Malgarini (che cura anche la regia), Giulio Carrieri e lo stesso D'Ambrosi. Ai tre si deve anche il cortometraggio per il web da cui è tratta la serie tv che in 8 episodi racconta una storia molto più simpatica sulla carta che nei fatti. L'idea è originale. Le tecniche sono varie e bizzarre. I generi cinematografici si mescolano. C'è pure l'animazione e un pupazzo cocainomane. Numerose le citazioni di film, di cartoni animati e di altre serie tv. Tanti anche gli attori noti (Massimo Ciavarro, Francesco Pannofino, camei con Giorgio Panariello e Paolo Bonolis). Quello che disturba è la volgarità (sia pure realistica) del linguaggio e di alcune situazioni. È vero che siamo di fronte a un prodotto volutamente dissacratorio basato su una comicità scorretta, volendo, però, poteva essere mantenuto un livello più alto, che sicuramente non avrebbe limitato l'ironia, il sarcasmo e la sottesa analisi sociologica.
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