Rai 3: Da quel giorno, storie di sopravvissuti
domenica 23 maggio 2021
Ammettiamolo: tutti noi, qualche volta nella vita, abbiamo pensato, nel bene e nel male, «se mi succedesse che...». Qualcuno avrà anche immaginato, magari per scongiurarlo, cosa può succedere nel rimanere coinvolti in un terremoto devastante come quello del Centro Italia del 24 agosto 2016. Chi forse non lo aveva preventivato, ma ci si è trovato a viverlo in prima persona, è Fabio Rinaldo, un autotrasportatore romano, che con la moglie Michela e le figlie Giulia e Giorgia, di 8 e 4 anni, stava passando alcuni giorni di ferie a Pescara del Tronto. Erano le 3,36 quando quasi 300 persone, in gran parte villeggianti provenienti da Roma, sono passate nel sonno dalla vita alla morte ad Amatrice e nei dintorni. Fabio e Michela si sono salvati. Sono stati tirati fuori dalle macerie della loro camera quattro ore dopo il sisma. Le figlie, che dormivano nella camera accanto, sono sprofondate per dieci metri. Giorgia è stata estratta viva dopo oltre 17 ore di scavo ininterrotto da parte dei Vigili del fuoco, mentre per Giulia non c'è stato niente da fare. A ripercorrere quei drammatici momenti sono oggi gli stessi coniugi Rinaldo nella prima delle quattro puntate di Da quel giorno, il venerdì alle 23,15 su Rai3, che racconta storie di sopravvissuti, soccorritori, testimoni o semplici passanti che si sono trovati in mezzo a un evento drammatico che ha per sempre cambiato la loro vita. Almeno nel caso di Fabio e Michela, a parte qualche forzatura dal punto di vista televisivo sul piano emotivo e un po' di enfasi tragica nella narrazione, emerge evidente la precarietà della vita, ma anche il valore della famiglia e dell'amore dei genitori per i figli che permette di trovare la forza di dare un senso alla propria esistenza anche dopo una tragedia del genere. Una speranza che spesso si concretizza in impegno benefico come nel caso di Fabio e Michela con l'associazione “Immensamente Giulia”.
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