Quattro storie religiose "forti" e i modelli narrativi cui si rifanno
venerdì 2 novembre 2018
Sarà stato il suo regalo in occasione del quarto compleanno di questa rubrica, che cade oggi... Fatto sta che da molto tempo il mio robot aggregatore non mi restituiva una quantità così alta di post di argomento religioso nell'arco delle ultime 48 ore. E non perché un evento si sia imposto su tutti gli altri all'attenzione di siti e blog, ma perché alcuni eventi o temi significativi si sono sovrapposti e dunque affiancati. Sto parlando del ritrovamento di resti umani in un edificio della Nunziatura vaticana a Roma, che ha subito fatto riaprire – giornalisticamente parlando – il caso Orlandi; del riconoscimento dell'innocenza di Asia Bibi, rinchiusa da nove anni in Pakistan con l'accusa di blasfemia e ora immediatamente scarcerata; dei post allineati sul filo nero-bianco che lega la notte di Halloween alla festa di Ognissanti e all'odierna Commemorazione dei defunti; dei commenti sulla conclusione del Sinodo dei vescovi e sul suo Documento finale. Dal punto di vista della forma, vedo che le quattro notizie riflettono altrettanti modelli narrativi di cose religiose: il modello "codice da Vinci", adatto a raccontare intrighi e misteri di ambiente ecclesiastico; il modello "scontro delle civiltà", utile allorché la religione è fattore di divisione e non di unione; il modello "foglietto della domenica", buono per le storie dettate dai ritmi del calendario liturgico; il modello "vaticanista" in senso stretto, che cioè si applica agli atti di magistero e di governo del Papa e di quanti egli chiama a collaborare con lui. Ciò non mi fa dimenticare che tutte e quattro queste notizie appartengono alla categoria delle hard news religiose, delle notizie "forti": due riguardano tradizioni e dinamiche ecclesiali della più grande importanza, se ci si riconosce nel battesimo; le altre due, se ci si riconosce nel battesimo, sono le storie dolorose di due vittime.
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