Preti youtuber crescono: e non è affatto uno scherzo
domenica 11 aprile 2021
Don Manuel Belli, 38 anni, diocesi di Bergamo, mette le cose in chiaro sin dal nome del suo giovane canale YouTube: "Scherzi da prete". Ma se ci sono rimasti dei dubbi, ce li scioglie in uno dei primi video, intitolato "Preti su YouTube" e che contiene «qualche pensiero ad alta voce sulla Chiesa e il web e i motivi di questo canale» ( bit.ly/2Resk5Z ). Qui dichiara di avere iniziato a produrre e pubblicare i suoi video dopo essersi posto quattro obiezioni: se la pastorale non si possa fare solo nella realtà; se non sia poco umile stare in questo modo in pubblico; se la probabilità di convertire qualcuno con questi mezzi non sia minima; se non ci si debba limitare a trasformare in filmati le omelie e le catechesi che fanno parte dell'ordinaria attività di un prete. Ed è proprio nella risposta alla quarta obiezione, che evidenzia l'importanza di conoscere il linguaggio della Rete – e segnatamente dei video – sempre più familiare a tanti, che si ritrova la spiegazione del nome scelto: «Questo canale è un gioco per imparare». L'ultimo video pubblicato si colloca nella serie "Caramelle di Vangelo (pillole non mi piace!)" ( bit.ly/39YLHGX ), commenti di qualche minuto alle letture domenicali. Al centro del passo giovanneo dell'odierna II Domenica di Pasqua vi è la figura dell'apostolo Tommaso; così il prete youtuber, il volto grave in primo piano, le immagini in bianco e nero, lo sfondo neutro, subito ci provoca: non interrogate Google su "l'incredulità di san Tommaso" come fanno tanti, in questi giorni, perché una domanda così mal posta causa la morte dei buoni teologi. Poi, mentre le immagini tornano a colori e il volto si fa rassicurante, si scusa del «momento stupidità» e prende a spiegare in modo davvero approfondito e convincente che l'apostolo crede perché vede che «il Risorto è il Crocifisso». Non si scusi, don Manuel Belli: il suo scherzo funziona, incuriosisce, ci induce a seguirla fino in fondo.
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