Postsinodale: come distinguere una previsione da un'anticipazione
domenica 2 febbraio 2020
La Rete è la principale testimone del fatto che verso il Sinodo panamazzonico si sia mobilitata, preventivamente, un'area che ne contestava l'ordine del giorno, paventando tra altre cose che dai vescovi emergesse un orientamento favorevole a modificare, limitatamente alle comunità ecclesiali di alcune aree dell'Amazzonia, la disciplina del celibato sacerdotale. La pubblicazione dell'edizione italiana del volume "Dal profondo del nostro cuore", firmata dal cardinal Robert Sarah «"con" Joseph Ratzinger Benedetto XVI» è la penultima notizia riconducibile a tale mobilitazione, a cui va aggiunta la risonanza ottenuta dal bel commento che qui su "Avvenire" ne ha dato venerdì scorso il professor Fulvio De Giorgi ( bit.ly/2S5f0h8 ). L'ultima notizia, diffusasi a partire da "Corrispondenza romana" ( bit.ly/2vyQhKr ), riguarda invece una sedicente anticipazione dell'Esortazione apostolica postsinodale di papa Francesco. Sedicente perché dopo un titolo assertivo e generalizzante, «L'esortazione postsinodale di papa Francesco abolisce il celibato ecclesiastico», il post annuncia la «conferma» di una «notizia» che, già «nell'aria», ora può essere anticipata. La fonte: informazioni trasmesse «in via riservata da alcuni vescovi» in possesso di «una parte» della postsinodale, la quale riprodurrebbe «sostanzialmente» la proposta sul celibato ecclesiastico approvata dal Sinodo (ma con 41 «non placet») al n. 111 del Documento finale. Segue un lungo virgolettato: non della postsinodale (sarebbe sì un'anticipazione) ma, appunto, del ben noto n. 111. Al termine del quale si rinnova l'elenco delle gravi conseguenze che si paventano, per la Chiesa, se un tale «varco» verrà «aperto». I casi sono due: o davvero questa «anticipazione» è basata su un brano della postsinodale, e allora tale brano andava citato; o non lo è, e allora titolo e architettura del post sono una forzatura: esso non contiene un'anticipazione, ma ripete una previsione. Le previsioni si possono scrivere, leggere e ovviamente anche condividere. Le forzature no.
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