Più polizze per i nostri campi
sabato 6 settembre 2008
Nel 2007 il mercato delle polizze agricole in Italia è arrivato a 4,4 miliardi di euro di valore assicurato. E' un dato importante che indica almeno due fatti: da una parte l'agricoltura - nonostante tutte le difficoltà produttive e di mercato alle quali deve fare fronte - riesce a crescere e a modernizzarsi; dall'altra, lo strumento dell'assicurazione della produzione agroalimentare continua ad espandere la sua presenza (in un anno è cresciuto del 15,6%) e indica una strada da percorrere.
Ad effettuare il punto sull'uso delle assicurazioni agevolate in agricoltura è stato un rapporto dell'Ismea dal quale è possibile trarre una fotografia aggiornata anche del modo di mettere al riparo le produzioni agricole dalle avversità meteorologiche, tradizionalmente uno dei "nemici" più temuti da parte delle imprese agricole. Stando ai dati Ismea, dunque, l'ammontare corrisposto dalle compagnie assicurative agli agricoltori a seguito degli effetti di eventi calamitosi è aumentato del 26,2% rispetto al 2006, superando i 184 milioni di euro. Ha fatto invece segnare una contrazione del 6,6% il dato sulle superfici assicurate, sceso a 1.051.000 ettari. Ciò che più conta, però, è che sotto la tutela delle assicurazioni agevolate è stata posta una produzione complessiva di 16,3 milioni di tonnellate: il 10,3% in più rispetto al 2006.
Si tratta di numeri notevoli che hanno più ragioni d'essere. La crescita delle assicurazioni agricole è prima di tutto l'effetto dell'ampliamento dell'ombrello assicurativo, tramite polizze innovative, ad eventi atmosferici fino a qualche anno fa del tutto, o quasi, assenti dall'offerta delle compagnie. Oltre alla tradizionale polizza grandine, infatti, sono stati attivati strumenti assicurativi per la copertura di danni da vento, gelo, eccesso di piogge, alluvioni, siccità. Si è trattato di un vero salto di qualità del settore. Storicamente, infatti, le compagnie hanno sempre frenato nell'assicurare le colture da danni che non fossero quantificabili oggettivamente come quelli provocati dalla grandine. Ma non basta, perché le stesse compagnie hanno anche accettato di ampliare le tipologie di coltivazioni assicurate che sono passate dalle 58 del 2002 fino alle 123 del 2007. La crescita quantitativa delle polizze e delle colture coperte, infine, è dovuta anche alla più ampia diffusione geografica con l'estensione ad aree fino ad oggi poco attente a questo strumento. Ma, al di là dei numeri e delle considerazioni tecniche, quello della espansione delle polizze agricole è - insieme alla diffusione di nuove modalità di vendita oltre che di strumenti semplificati per il lavoro agricolo e di innovative tecnologie di produzione - il sintomo che il comparto sta cambiando. Non si tratta di scatti in avanti improvvisi, ma di passi che gradualmente portano l'agricoltura da posizioni ancorate solamente alla tradizione, ad altre più orientate
al mercato e alla concorrenza: ciò di cui le imprese hanno più bisogno.
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