Per le cerimonie ora ci vuole il “boss”
martedì 31 gennaio 2023
Intera serata domenica su Real Time (canale 31 del digitale terrestre) con Il boss delle cerimonie. Ben tre episodi di fila preceduti da Il castello delle cerimonie. Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, anche se il «boss» viene prima del «castello» in quanto il titolare, Antonio Polese, per tutti «don Antonio», è morto nel dicembre 2016. Di conseguenza sono andati in onda fino alla primavera successiva gli episodi già registrati, gli stessi che Real Time ripropone ora. Il Castello c’era già perché così è soprannominato il Gran Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, che ospita appunto le cerimonie. In gran parte matrimoni, ma anche cresime, comunioni e diciottesimi festeggiati come fossero matrimoni. La particolarità del Castello (intorno al quale ci sono stati anche problemi di abuso edilizio) è lo stile artificioso, peso, di gusto discutibile. Le stesse cerimonie sono l’esaltazione del pacchiano, il trionfo del kitsch. Eppure, Il boss delle cerimonie, o comunque Il castello delle cerimonie, è pur sempre un caso televisivo da prendere in considerazione vantando complessivamente undici edizioni. Alle cinque con don Antonio, ne sono seguite altre sei dall’autunno 2017 al dicembre scorso. Ogni episodio segue due vicende in parallelo: da una parte la vita quotidiana della numerosa famiglia del boss; dall’altra la cerimonia organizzata al Castello perché i clienti possano per un giorno sentirsi «principi e principesse». Nella maggior parte dei casi si tratta di feste lunghissime, che iniziano con il pranzo e proseguono fino a notte fonda. Musica e balli tra invitati in abiti sgargianti, che verrebbe da definire improbabili come quelli che indossano quasi tutti i Polese provocando persino, insieme a tutto il resto, un’involontaria comicità. © riproduzione riservata
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