Per costruire nuova cultura del movimento
mercoledì 10 febbraio 2021
Lunedì 8 febbraio è stato un giorno importante per la cultura sportiva del nostro Paese. Con una cerimonia (inevitabilmente) on-line è ufficialmente nata Fondazione SportCity, creatura fortemente voluto da Fabio Pagliara, un manager di eccellenza dello sport italiano, che da tempo si spende su un tema di grande attualità, diventato ancor più cruciale durante la pandemia: la necessità di trasformazione del paesaggio urbano per favorire una pratica sportiva diffusa, democratica, intergenerazionale e generatrice di qualità della vita e salute e, dunque, anche fonte di risparmio per il Servizio sanitario nazionale.
Sul tema, Pagliara, insieme a Paolo Di Caro, aveva già scritto un libro pubblicato esattamente un anno fa, dal titolo: "Sportcity. Viaggio nello sport che cambia le città" (Malcor D' editore). Quelle idee hanno oggi la concretezza e la struttura di un progetto. Fondazione SportCity, salutata con entusiasmo dai presidenti di Coni e Comitato Paralimpico Giovanni Malagò e Luca Pancalli, dal presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, dall'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), incassato l'appoggio di grandi sportivi come Margherita Granbassi, Gianmarco Tamberi e Silvia Salis, si propone di utilizzare lo sport come strumento di trasformazione dell'ambiente urbano con l'intento di realizzare ricadute positive sugli indicatori economici e di benessere. «Non esiste solo il Pil quale strumento indicatore dello stato di salute di un Paese – ricorda Fabio Pagliara, rilanciando idee che i lettori di questo giornale conoscono bene – ma anche il Fil, ovvero la felicità interna lorda!».
Il rapporto tra sport e città interessa, sempre più, nuovi ambiti: lavoro, salute, urbanistica, politiche sociali, commercio, architettura, design e l'attività fisica viene prescritta in sostituzione o in abbinamento alle cure farmacologiche. Per favorire questa trasformazione, guardando anche a virtuosi esempi come Copenaghen, Valencia, Berlino, Vienna o Londra, Fondazione SportCity agirà su quattro dimensioni. 1) Progetto Parchi 3.0, una guida-incentivo allo sviluppo su interventi di arredo nelle aree verdi urbane che promuovano lo sport, il benessere, la sostenibilità e la tecnologia. 2) Sportcrowd, la prima piattaforma dedicata di crowfunding, un metodo di finanziamento partecipato e dal basso, per favorire l'impatto sociale dello sport sulle città del futuro. 3) Rigenerazione urbana, per favorire bandi in partenariato con amministrazioni pubbliche, per mappare, recuperare e valorizzare, attraverso lo sport, aree dismesse. 4) Formazione, un capillare lavoro sull'educazione di una nuova classe dirigente e di amministratori (di città, imprese, impianti sportivi, associazioni) capace di mettere al centro del proprio pensiero e azione la cultura del movimento.
Il passaggio epocale da uno sport principalmente tifato a uno sport praticato e inteso come elemento della nostra quotidianità è una sfida enorme, certamente la madre di tutte le sfide per la generazione di sportivi che uscirà da una pandemia che ha mandato in frantumi un precedente modello di fruizione dell'attività fisica. Tuttavia, è proprio quando si è nell'epicentro del problema che occorre immaginare e costruire il futuro. Questo è il momento di una nuova filosofia, la cultura del movimento, e di azioni concrete per realizzarla: benvenuta, dunque, Fondazione SportCity.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: