“Pechino Express” viaggia sempre bene
sabato 12 marzo 2022
Il format Pechino Express si conferma uno dei migliori programmi degli ultimi tempi, anche perché è un adventure show sul quale si investe. Lo hanno fatto dapprima in Belgio e Olanda, dove il format è nato, e poi qui da noi la Rai, dal 2012 al 2020, e ora lo sta facendo Sky, dove ha debuttato giovedì sera su Sky 1 e in streaming su Now. Per capirlo basta scorrere alcuni numeri di quest'ultima edizione: 3 mila 500 ore di riprese nell'arco di 37 giorni con una troupe di 120 persone, 20 telecamere di ultima generazione e 13mila ore di montaggio. Il risultato, come detto, si vede. Il meccanismo funziona anche perché alla storia e alla bellezza delle località attraversate (questa volta settemila chilometri lungo la “Rotta dei Sultani” tra Turchia, Uzbekistan, Giordania ed Emirati Arabi) abbina una competizione vera e propria, senza esclusione di colpi, con difficoltà fisiche e psicologiche da superare con abilità, intraprendenza e spirito di adattamento, attenuate dal solo fatto che i concorrenti viaggiano accompagnati almeno da un operatore e da una telecamera che in ogni parte del mondo sono un buon biglietto da visita e rassicurano le persone che vengono avvicinate per chiedere un passaggio o addirittura ospitalità. Anche quest'anno sono dieci le coppie di “viaggiatori” variamente assortite, o meglio: lo erano perché una è già tornata a casa. In questo Pechino Express è crudele, ma non potrebbe essere diversamente, altrimenti addio gara di sopravvivenza. A condurre l'avventura è ancora una volta Costantino Della Gherardesca con la sua ironia, il suo sarcasmo e la capacità di accompagnare con la sua narrazione i telespettatori alla scoperta di luoghi e persone. Il resto lo fanno quelle rammentate migliaia di ore di montaggio che rendono dinamiche ognuna delle dieci puntate previste.
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