Parodie di giornalismo religioso: e se fosse una buona notizia?
venerdì 5 febbraio 2016
Sono 12.580, mentre scrivo queste righe, i "mi piace" che su Facebook si è guadagnato, in 24 ore, il post di "Lercio" (http://tinyurl.com/jsls45c) che ritrae una persona, ripresa da una telecamera di sorveglianza in un luogo pubblico, che ha in tasca, ben visibile, il nostro giornale. Il titolo: "Livorno: panico in stazione per l'uomo con in mano una copia di Avvenire". 1,.895 le condivisioni, 110 i commenti (molti grevi, ma non tutti)."Lercio.it" è un popolare sito di notizie inventate che sono abili parodie di quelle vere. Nasce cioè, come molto altro umorismo di successo (anche tv), dalla rassegna stampa, che la fantasia degli autori rivolta con duplice effetto di presa in giro: verso i protagonisti delle notizie (di politica, costume, cronaca, sport...) ma anche verso il sistema dei media, sempre meno propenso - specie nei titoli - a interrogarsi su ciò che diffonde.La battuta che ha per protagonista "Avvenire" non è un'eccezione: la redazione di Lercio frequenta volentieri anche i temi religiosi. Anzi, credo di poter dire, a spanna, che lì la percentuale di "notizie religiose", rispetto al totale, è più alta rispetto allo spazio che i media italiani (Rete compresa) riservano alle notizie religiose reali. Sono consapevole che, essendoci di mezzo una cosa seria come il sentimento religioso, non poche di tali parodie avranno ferito la sensibilità di qualcuno... cristiani comuni per i quali "scherza coi fanti e lascia stare i santi" vale quasi quanto un Comandamento. E tuttavia se, al netto di ostilità pregiudiziali verso le "cose di Dio" e senza cadere in volgarità, qualcuno fa ironia, sorride, ride e ridacchia di certe vicende della Chiesa, di certe forme della fede e, come in fondo in questo caso, di alterità di un giornale rispetto al pensiero dominante, non mi pare una cattiva notizia. È perché dalle persone di fede e dalla Chiesa ci si aspetta, tuttora, la massima capacità di distanza critica e operosa rispetto agli altri protagonisti della scena pubblica. Sarei più preoccupato se fossero considerate irrilevanti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: