Il sabato in prima serata su Sky Documentaries si sta avviando a conclusione la docu-serie Una squadra, prodotta da Fandango, Sky e Luce Cinecittà, disponibile anche on demand e in streaming su Now, dedicata alla storia dei quattro tennisti vincitori della Coppa Davis nel 1976 e del loro allenatore, ovvero Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Nicola Pietrangeli. Diciamo subito che si tratta di una delle serie più coinvolgenti e meglio realizzate degli ultimi anni. I motivi sono tanti e non è facile metterli in ordine d'importanza. Partiamo con il dire che i cinque protagonisti sono particolarmente interessanti ognuno a suo modo. La diversità dell'origine sociale e degli stili di vita soprattutto tra i quattro giocatori era notevole all'epoca quando avevano poco più che vent'anni e, almeno da un punto di vista fisico, lo è ancora oggi. Panatta e Bertolucci, viveur ai bei tempi, sono ora splendidi settantenni. Mentre gli altri due, riservati e dimessi già da giovani, sono oggi due anziani signori, soprattutto Zugarelli. Anche per questo, grazie a un montaggio decisamente efficace, l'intreccio dei punti di vista nel raccontare gli stessi episodi rende la narrazione estremamente godibile tra aneddoti e battute. In questo Panatta e Bertolucci, dopo essere stati una grande coppia in doppio, potrebbero oggi formare tranquillamente un duo comico. Sentire Bertolucci, da buon toscano, raccontare le guasconate del collega e amico romano è impareggiabile. Ma la serie (scritta da Sandro Veronesi, Lucio Biancatelli, Giorgio Franchini e diretta da Domenico Procacci) offre anche un inquadramento storico e una lettura oltre la cronaca di avvenimenti come la contestata finale di Davis nel Cile di Pinochet o la sfida con il Sudafrica in pieno apartheid.
