Nove: “Faking it”, la solita cronaca nera
sabato 1 aprile 2023
Senza la cronaca nera, telegiornali a parte, tanta tv non esisterebbe. Talk show mattutini e pomeridiani, approfondimenti serali, docu-film… Ragazze, ragazzine e bambini vittime di efferati delitti: Chiara, Sarah, Yara, Samuele… Località della provincia italiana balzate agli onori della cronaca: Garlasco, Avetrana, Brembate di Sopra, Cogne… Casi sui quali la televisione ha speso parole e immagini, sviscerando possibile e impossibile, ma anche, a volte, rimestando nel torbido. In materia c’è ora il giovedì in prima serata su Nove anche Faking it - Bugie o verità?, condotto da Pino Rinaldi, che ha all’attivo precedenti televisivi come Chi l’ha visto? o Detectives. I casi affrontati sono un po’ sempre gli stessi tenendo conto che Faking it - Bugie o verità? è partito con la vicenda di Sarah Scazzi per poi passare al delitto di Giulia Ballestri, a Ravenna, a dimostrazione che tra le vittime ci sono anche gli adulti: le mogli in questa circostanza. Diciamo che il programma di Nove si distingue un po’ dagli omologhi perché affronta (anche se in questo non è il solo) casi con sentenze definitive dopo i tre gradi di giudizio, per cui si parla di assassini riconosciuti dalla giustizia: la cugina e la zia nel caso di Avetrana; il marito nel caso di Ravenna. Ma soprattutto il programma si distingue perché studia il comportamento e il linguaggio dei responsabili dei delitti per cercare di scoprire quando dicono «bugie o verità». Per farlo intervengono tre esperti che analizzano audio e video interpretando espressioni verbali, pause, ripetizioni, sguardi e gesti, dimostrando, in fin dei conti, che i giudici avevano ragione nel condannare gli imputati. Resta comunque il fatto che, pur non scadendo a livello di altri, Faking it va ad alimentare quel filone della cronaca nera in tv di cui si farebbe volentieri a meno. © riproduzione riservata
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