Nella cattedrale un memoriale dedicato alle vittime di abusi
mercoledì 21 settembre 2022
Mauro Banchini è un giornalista toscano di grande esperienza, anche ecclesiale; sta affacciato sulla Rete con il blog “La trebisonda” (di tanto in tanto) e con un profilo Facebook (più di frequente). In giro per la Francia da alcuni giorni, sta compilando online un diario di viaggio; ma tra gli ultimi post ce n'è uno tutt'altro che turistico ( bit.ly/3QWaVrR ), giacché descrive, con parole e alcune immagini, uno “Spazio memoriale dedicato alle vittime di abusi nella Chiesa”. «Segno di una Chiesa che affronta con coraggio evangelico – senza più pensare di nascondere la polvere sotto qualche tappeto – un problema fondamentale troppo a lungo, in passato, tollerato», scrive Banchini. Si trova a Chalons en Champagne, nella cattedrale di St. Etienne.
Un cartello riproduce l'immagine posta a Lourdes il 6 novembre 2021, al tempo della pubblicazione del Rapporto Ciase, e divenuta in Francia il simbolo della volontà della Chiesa di contrastare gli abusi sessuali. Mostra la scultura di un ragazzo in lacrime e una lunga scritta, firmata «Una vittima», che riporta la testimonianza dell'autrice della foto e che traduco per intero: «Imbroglio: negli occhi del bambino si mescolano la sofferenza della violenza subìta, la negazione della sua parola e una grande solitudine. Più tardi, da adulto, l'imbroglio della sua infanzia sarà aggravato dalla rabbia di essere stato messo in pericolo e di non essere stato salvato. Capirà che si tratta dell'intera cultura di un sistema che ha voluto proteggere se stesso invece di proteggere lui. E il suo imbroglio continua a crescere intorno a questa domanda: “Perché non possiamo dargli giustizia?”. È vitale per lui avere finalmente pace e smettere di versare le sue lacrime infantili». Su un cartello più piccolo si possono trovare i recapiti (sito e numero telefonico di ascolto e accompagnamento) di France Victimes, la federazione con la quale i vescovi e i religiosi e le religiose francesi hanno stretto un accordo per il servizio di ascolto e di accompagnamento.
Banchini sottolinea un dettaglio: «Il cartello appoggia su un vecchio fonte battesimale non più utilizzato per quello scopo. E, dietro, un confessionale in legno talmente polveroso da intuire un suo oggi inesistente utilizzo». E vi coglie il segno di una Chiesa «chiamata a ripensarsi anche nei suoi segni esteriori».
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