L’improvvisa popolarità di cui sta godendo in questi giorni l’Ordine di sant’Agostino a causa dell’elezione al pontificato del confratello ed ex priore generale card. Prevost mi ha spinto a cercare sui social qualche agostiniano che vi emergesse come particolarmente attivo. Passando attraverso i numerosi account delle istituzioni agostiniane nel mondo, e in particolare di quelle dedite alla formazione, ho raggiunto il profilo di padre Pablo Larrán. Spagnolo, 69 anni, è in missione in Perù dall’inizio degli anni Ottanta; attualmente è rettore del collegio di Nuestra Senora del Consuelo e collabora con l’omonima parrocchia a Monterrico, distretto di Surco (Lima).

Pablo Larran - .
Nelle interviste lo definiscono un «sacerdote mediatico» e «un pezzo della storia delle comunicazioni del Perù». In una conversazione con Silvia Quispe per il sito del quotidiano di Lima “Ojo”, padre Larrán racconta di avere iniziato alla radio, dove tuttora ha un programma, “Baladas y reflexiones”, in onda la domenica sera su “Radio Ritmo Romantica”. Registra da uno studio attrezzato all’interno della scuola che dirige, dove anche gli studenti realizzano un loro Tg. In televisione è stato tra i primi a proporre la messa in diretta. Infine l’approdo ai social, anche se dice di non possedere uno smartphone perché è tutto «gestito da Rafael», un suo collaboratore.
Tra i social, quello dove attualmente padre Larrán ha più follower è TikTok (186mila). Seguono Instagram (quasi 89mila) e Facebook (40mila); meno frequentato il canale YouTube (3mila iscritti). I post riflettono i programmi radiofonici, tanto per l’ambientazione quanto per i toni. Il contenuto è evangelico, sia che faccia riferimento alla Scrittura, sia che racconti aneddoti che diventano parabole. Ispira affidabilità ed empatia mentre parla del suo accento spagnolo dopo tanti anni in Perù, oppure del senso di abbandono avvertito durante il lungo viaggio in aereo che lo riportava in Spagna, per la morte della madre.
I risultati delle ricerche relative a padre Larrán sui motori di ricerca, in questi giorni, lo vedono spesso interpellato per i suoi ottimi rapporti con il futuro papa Leone XIV, che sono iniziati nel lontano 1985 (come scrive il sito del gruppo mediatico cileno “T13”). Ma sui suoi social ha pubblicato in proposito un solo post, premiato con 194mila visualizzazioni su TikTok e 80mila su Instagram. Senza eccedere in vanità né in personalismo, vi testimonia di essere rimasto «attonito, raggelato» per la «prossimità» sperimentata quando, a soli due giorni da una email nella quale gli assicurava le sue preghiere per il pontificato e la sua filiale obbedienza, ha ricevuto da Leone XIV una risposta personale di ringraziamento: perché fino a ieri era «padre Robert Prevost», un suo «amico», ma oggi è «il Papa».